Lite in Israele sul rilascio del direttore dell'ospedale Al Shifa. Lui: "Ci hanno torturati"
Bambini camminano mentre i palestinesi sfollati lasciano un'area nell'est di Khan Yunis
Israele ordina l'evacuazione di Khan Yunis, migliaia di famiglie di nuovo in fuga
L'esercito israeliano ha ordinato un'evacuazione di massa da gran parte di Khan Younis, segno che è probabile un nuovo assalto via terra nella seconda città più grande della Striscia di Gaza. Gran parte di Khan Younis è stata distrutta all’inizio di quest’anno, ma un gran numero di palestinesi sono tornati indietro per sfuggire a un’altra offensiva israeliana nella città più meridionale di Gaza, Rafah.
L’ordine di evacuazione riguarda la metà orientale di Khan Younis e un’ampia zona dell’angolo sud-orientale della Striscia di Gaza. All'inizio della giornata di ieri, ha detto l'esercito, una raffica di razzi da Gaza è stata lanciata da Khan Younis. Dal calare della notte, migliaia di civili arrancano a piedi tentando di uscire dalla zona di evacuazione. Una donna trascinava una valigia mobile con sopra una bambina. Altri portavano a pochi oggetti essenziali: materassi, vestiti, secchi di plastica per il bucato, mobili. "Abbiamo ricevuto un messaggio sui nostri cellulari", ha detto una sfollata trattenendo le lacrime: “Guarda questi bambini, come camminano. Non abbiamo trovato un’auto con cui viaggiare”. Israele ha ordinato alla gente di trasferirsi a Muwasi, un'area costiera designata dall'esercito israeliano come “zona sicura” e che è già affollata di tendopoli.
La maggior parte della popolazione di Gaza, pari a 2,3 milioni, è fuggita dalle proprie case, e molti di loro si sono dovuti spostare più volte. Il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres afferma che il nuovo ordine di evacuazione “dimostra ancora una volta che nessun posto a Gaza è sicuro” per i civili palestinesi. “È un’altra tappa in questo movimento mortale a cui la popolazione Gaza deve sottoporsi regolarmente”.
Blinken: "Rischio di guerra in Libano anche se nessuno la vuole, serve tregua a Gaza"
Una guerra in Libano potrebbe scoppiare lo stesso anche se nessuna delle parti la vuole. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dal palco della Brookings Institution.
Secondo Blinken, Israele non vuole un conflitto ma "potrebbero essere pronti a impegnarsi in uno se necessario, dal loro punto di vista, per proteggere i loro interessi". Per il segretario di Stato anche Hezbollah non vuole guerra e lo stesso vale per il Libano, che sarebbe la prima vittima, e per l'Iran. "Da un lato, nessuno vuole davvero una guerra. Dall'altro, c'è uno slancio che potrebbe portare in quella direzione che siamo determinati ad arrestare", ha osservato Blinken, aggiungendo che raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Gaza rappresenta il modo migliore per porre fine agli attacchi sia di Hezbollah che degli Houthi.
Gli Houthi rivendicano 4 attacchi contro navi commerciali
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato quattro attacchi a navi commerciali nel Mar Rosso, nel Mar Arabico, nel Mediterraneo e nell'Oceano Indiano, accusandole di appartenere a Israele, Stati Uniti e Regno Unito e di trasportare merci verso porti israeliani.
Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, ha dichiarato in un comunicato che la prima operazione ha preso di mira la nave portacontainer "MSC Unific", battente bandiera liberiana, contro la quale sono stati lanciati "diversi missili da crociera" mentre transitava nel Mar Arabico.La seconda operazione e' consistita nel lancio di "diversi missili balistici e da crociera" contro la petroliera "Delonix" nel Mar Rosso, secondo Sarea, che ha ricordato che questa nave battente bandiera liberiana era gia' stata attaccata il 28 giugno. Gli Houthi hanno anche sparato una raffica di missili da crociera contro il cargo roll-on/roll-off "Anvil Point", battente bandiera britannica, mentre navigava nell'Oceano Indiano. Il quarto e ultimo attacco, questa volta nel Mediterraneo, ha preso di mira la nave cisterna "Lucky Sailor", battente bandiera maltese, contro la quale sono stati lanciati "diversi missili da crociera" mentre tentava di attraccare in un porto israeliano, secondo Sarea.
Netanyahu: "Un grave errore rilasciare il direttore dell'ospedale Al Shifa"
"Un grande errore e un fallimento etico". Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito il rilascio dalle carceri del direttore dell'ospedale Shifa di Gaza, Mohammad Abu-Salmiya: "Quest'uomo, sotto la cui responsabilità sono stati tenuti e assassinati i nostri ostaggi, appartiene alla prigione".
Israele impone l'evacuazione dei quartieri orientali di Khan Younis, migliaia in fuga
L’esercito israeliano ha chiesto ai palestinesi nei quartieri orientali di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, di evacuare l’area e dirigersi verso la 'zona umanitaria' indicata. Con l'annuncio il portavoce per i media arabi dell'Idf Avichay Adraee ha pubblicato un elenco delle zone da evacuare, che comprendono i sobborghi di Khan Younis di al-Qarara e Bani Suheila, il quartiere di Abasan, la città di Khuza'a e diverse altre aree. La decisione arriva dopo il lancio di almeno 20 razzi dalla zona di Khan Younis verso le comunità israeliane di confine. Migliaia di famiglie che si erano accampate nella zona, spesso in fuga da altre zone della Striscia rase al suolo dai bombardamenti, si sono dovute rimettere in marcia con le loro cose in cerca di aree meno pericolose.
Bombe israeliane, 8 morti in Libano in 48 ore
Gli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele lungo il confine tra Israele e Libano sono proseguiti senza tregua nelle ultime ore.
Nella notte e al mattino di ieri, gli attacchi israeliani si sono intensificati, colpendo le località più prossime alla linea del fronte della regione di Marjayoun con una serie di attacchi aerei e droni. Secondo i media libanesi, questi attacchi hanno provocato la morte di almeno 8 persone e il ferimento di numerose altre in 48 ore. L'escalation di violenza ha anche visto bombardamenti su Kfar Kila, dove un combattente della Jihad Islamica è rimasto ucciso. A Hula, quattro membri di Hezbollah sono stati uccisi tra venerdì e sabato a causa del fuoco ripetuto dei droni israeliani.
Il direttore dell'ospedale al-Shifa, rilasciato da un carcere israeliano: “Siamo stati torturati”
Il direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza, Muhammad Abu Salmiya, ha detto dopo il suo rilascio in conferenza stampa che "molti prigionieri sono stati martirizzati nelle celle degli interrogatori" e "medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri palestinesi e trattano i corpi dei detenuti come se fossero oggetti inanimati". "Ogni prigioniero ha perso circa 30 chili tra cibo negato e torture", ha affermato aggiungendo che i detenuti "sono stati aggrediti quasi ogni giorno. Non abbiamo incontrato avvocati, né alcuna istituzione internazionale ci ha fatto visita".
A Gaza i morti sono più di 37.900
Oltre 37.900 persone sono state uccise - almeno 23 nelle ultime ore - e 87.060 ferite a partire dallo scorso 7 ottobre, secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Questi bilanci non distinguono tra civili e combattenti e non ne è possibile una verifica indipendente, ma sono considerati attendibili dai media e dalle organizzazioni internazionali.