Commercio, in borgo Antini chiude anche il barbiere. Ghidini saluta dopo 57 anni
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Coincidenza ha voluto che proprio in prossimità dell’inaugurazione del restyling di un fronte commerciale in borgo Antini, due storiche attività abbiano chiuse i battenti.
Al di là del meritorio impegno degli esercenti che fanno squadra e rilanciano il proprio coinvolgimento, affiancati dalle associazioni di categoria e dal Comune, molto resta da fare per arrestare il progressivo spopolamento dei negozi soprattutto quelli più caratteristici sostituiti sovente da catene o marchi legati al cibo.
Dopo l’annuncio della chiusura della profumeria Upa, arriva la notizia di un’altra luce che si spegne, è quella del negozio di barbiere Emilio Ghedini dopo 57 anni di attività.
Si tratta di insegne pluridecennali che hanno accompagnato la vita di clienti e dei cittadini di passaggio, serrande che si abbassano e fanno venire meno anche una ricca rete di relazioni sociali costruite nel tempo.
Dopo l’apertura nel 1967b in via Farini, il negozio di barbiere si era trasferito nel 1993 al civico 7/B nell'elegante borgo a pochi passi da piazzale Borri. Da lui sono passate generazioni di parmigiani, dagli operai ai professionisti e personaggi famosi.
“La barberia era gran parte della mia vita. Ho 78 anni, sono in pensione da tempo ma ho continuato a lavorare perché gli artigiani non hanno un gran compenso. Oggi il locale non rispetta più le normative necessarie e l'affitto è troppo alto. Non ho clienti ma amici: in tanti si fermano da me per il piacere di scambiare due chiacchiere e parlare della città o per dare un’occhiata al giornale. Ho instaurato un rapporto sincero e di cuore con tutti. La posizione del negozio era l’ideale per avvocati e commercialisti. Ricordo l'ex rettore Nicola Occhiocupo, il presidente del tribunale Lanfranco Mossini, gli ex giocatori crociati Massimo Crippa e Claudio Taffarell. Ora è arrivato il momento di fermarsi, o un piccolo orto a cui mi dedicherò a tempo pieno e cercherò di passare più tempo possibile nella mia casa a Levanto”, saluta Emilio Ghidini.