Meloni: «Vogliono mettere all'angolo chi non vota a sinistra»
Meloni: «Vogliono mettere all'angolo chi non vota a sinistra»
Meno entusiasta di Matteo Salvini, ma neanche preoccupata come Antonio Tajani, Giorgia Meloni commenta il risultato delle elezioni francesi il giorno dopo la chiusura delle urne. Un tempo di decantazione necessario per scegliere bene le parole da usare, visto che i giochi non sono ancora fatti e che l’esito del voto sarà determinante anche per la partita sulle nomine in corso a Bruxelles. Ma di sicuro non si può negare la «netta affermazione di Le Pen» e «la grande partecipazione al voto», che per la premier è sempre «un dato molto positivo».
Guardando ai ballottaggi la cautela è d’obbligo e occorre «trattare con rispetto le dinamiche politiche ed elettorali delle altre nazioni». Se però si tratta di scegliere «tra la sinistra, in qualche caso anche piuttosto estrema, o la destra», Meloni non ha dubbi: «Ovviamente preferisco la destra». C’è poi un altro punto, che per il capo dell’esecutivo avvicina il responso delle urne francesi all’Italia: «Ho sempre auspicato anche a livello europeo che venissero meno le vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra – argomenta Meloni – e mi pare che anche in Francia si stia andando in questa direzione. Per la prima volta il partito di Le Pen ha avuto degli alleati già dal primo turno e mi pare che anche i Républicain siano orientati a non partecipare al cosiddetto fronte repubblicano. Noto qualcosa che in forme diverse avviene anche in Italia: il tentativo costante di mettere all'angolo il popolo che non vota per le sinistre. È un trucco che serve a scappare dal confronto, ma in cui cadono sempre meno persone in Europa e in tutto l'Occidente», conclude.
Siamo lontani dai riferimenti al «vergognoso Macron» di Salvini, che continua ad accusare chi si allea «per paura di perdere il posto». Ma non ci sono neanche le preoccupazioni espresse da Tajani per i rischi di instabilità». E comunque lo stesso ministro degli Esteri, più avvezzo alla diplomazia del collega vicepremier della Lega, è stato bene attento a garantire che l’Italia «lavorerà con qualsiasi governo sia scelto dai cittadini francesi al di là dell'appartenenza politica».
Sul fronte opposto si accusa il colpo ma si registra anche un certo ottimismo in vista dei ballottaggi. La segretaria dem Elly Schlein per ora non commenta, ma a farlo, in un post sul sito del Pd a cui si associano anche Chiara Braga e Stefano Bonaccini, è il responsabile Esteri, Beppe Provenzano: «L’estrema destra avanza ma non sfonda, non ha la maggioranza assoluta e si può battere. Tutte le forze democratiche e progressiste si uniscano per scongiurare quello che rappresenterebbe un danno per la Francia e anche per l’Europa, e dunque pure per noi perché il nazionalismo è contro l’interesse dell’Italia».
All’appello si unisce anche il Movimento 5 stelle con il neo eletto al Parlamento europeo, Pasquale Tridico, mentre il coportavoce di Avs, Angelo Bonelli si spende in prima persona: «I prossimi giorni saranno fondamentali per il futuro della Francia e dell'Europa. Sono in discussione diritti civili, sociali e ambientali che questa destra vuole demolire – incalza il leader dell’alleanza –. Rispetto a queste questioni e a una destra italiana camuffata che non ha fatto i conti con il passato non possiamo essere spettatori, in Italia come in Europa».