Malattie croniche intestinali, nasce la prima Academy per giovani specialisti
Malattie croniche intestinali, nasce la prima Academy per giovani specialisti
Infiammazioni intestinali, patologie invalidanti per 250mila italiani. È in aumento l’incidenza di malattie croniche all’intestino, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa: in futuro si stima un’impennata tra il 15 e il 20%, anche tra i bambini. Per ridurre l’impatto delle Mici (malattie infiammatorie croniche intestinali) sulla qualità di vita dei pazienti, le parole chiave sono diagnosi precoce, cure personalizzate e approccio multidisciplinare.
Mici: cosa sono e come curarle
“Le Mici sono malattie complesse – spiega Ambrogio Orlando, direttore dell’Ibd Unit dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello – che richiedono competenze specifiche, multidisciplinari e integrate al fine di garantire adeguati percorsi di presa in carico per la gestione delle possibili complicanze, di interventi chirurgici e ospedalizzazioni, oltre che per supportare i pazienti nella corretta gestione delle terapie, nella maggioranza dei casi basate su farmaci biotecnologici“.
Una scuola per specialisti
La complessità di queste malattie, spesso associate ad altre patologie autoimmuni e caratterizzate dalla presenza di complicanze extra intestinali, rende necessario formare specialisti esperti nella gestione delle Mici, che lavorino all’interno di team assistenziali composti da diverse figure professionali. Ed è proprio su questi aspetti che si concentra la speciale Academy dedicata alla formazione di giovani specialisti e specializzandi in Gastroenterologia e Medicina interna, aperta l’Ospedale Cervello di Palermo, polo di eccellenza per le malattie croniche dell’intestino.
“L’Academy è un progetto di grande valore formativo – spiega Orlando – che si pone l’ambizioso obiettivo di accrescere le competenze nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, offrendo ai giovani medici e specializzandi una visione a 360° della quotidianità del lavoro di un Centro specialistico che tratta un alto volume di pazienti, anche ad elevata complessità”.
“È un’occasione unica per i giovani professionisti – continua – che possono così arricchire il proprio bagaglio di esperienze, anche grazie a importanti momenti di confronto volti a valorizzare il rapporto dell’intero team di presa in carico con il paziente”.