Strada del Pratomagno: tracciato da asfaltare? “No, deve restare com’è”
Loro Ciuffenna (Arezzo), 2 marzo 2024 – E’ un no deciso al progetto di asfaltatura di 12 chilometri di strada bianca di crinale, in Pratomagno. Progetto che coinvolge, con competenze diverse, la Regione Toscana, i Comuni di Montemignaio e Castel San Niccolò e, per un piccolo tratto di competenza, anche il Comune di Loro Ciuffenna. Diversi movimenti, comitati e associazioni sono scesi sul piede di guerra e dopo una prima assemblea pubblica che si è svolta il 17 febbraio a Poppi, ce ne sarà un’altra domani a Loro Ciuffenna.
“L’appuntamento in Casentino, organizzato da diversi gruppi – ha spiegato Selena Garau Maher, in rappresentanza del movimento Pratomagno senza asfalto – è stato molto partecipato. Vi hanno preso parte più di 80 persone. Tre ore di dibattito in nome della difesa del Pratomagno, di chi lo vive, vi cammina, lo attraversa, per la natura e gli animali che lo abitano. Ne è emersa una forte convinzione: a nessuno di noi piace questa idea retrograda e anacronistica di sviluppo della montagna a suon di cemento ed asfalto”.
Questa la posizione espressa anche dal Comitato Atlatl, da Casentino Antifascista, I’Bercio, Terra Libera Tutti, Collettivo Bujanov, con l’appoggio di altri guppi come l’Associazione per la Valdambra, l’Ecomuseo della Montagna Fiorentina, il GAS Casentino. Il prossimo appuntamento è fissato per oggi, alle 16,30, alla Sala della Filanda di Loro Ciuffenna, “Ci arriveremo con alcune certezze – ha puntualizzato Garau Maher – Ci opporremo in ogni modo possibile a questo progetto e non accetteremo alcuna soluzione di compromesso. Non nel Pratomagno, crocevia di comunità e patrimonio condiviso. Almeno questa volta siamo tanti, troveremo la forza di farci carico dell’affronto. Se vogliono sistemare i pezzi della strada di crinale più malm essi, che ammontano a meno di 1 km – ha aggiunto – dovranno usare metodi diversi dall’asfalto e investire nella sua regolare manutenzione. Ben conosciamo le logiche del profitto e rifiutiamo qualsiasi teoria di presunta “crescita” e “progresso” che su questo si fondano e che quotidianamente ci vogliono rifilare”.
Le associazioni hanno posto poi l’accento su un aspetto. “Il ripopolamento dei nostri luoghi non può passare da altre opere di cementificazione. E sicuramente non può derivare dalla visione economica sfruttatrice e distruttrice che continua a dominare le nostre vite”. All’assemblea pubblica di Loro non mancheranno, quindi, prese di posizione e visioni, magari anche diverse.
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