Bologna, 22 gennaio 2024 – Un avanzatissimo angiografo biplano, il primo in Italia, che permette alle persone colpite da ictus di avere una diagnosi, quindi un intervento con 45 minuti di anticipo rispetto ai tempi attuali, che corrispondono a 35 vite salvate in più, entrerà in funzione nei prossimi giorni al Maggiore.
La nuova area neuroragiologica del Maggiore con l’angiografo biplano
La rivoluzionaria tecnologia (in Europa ce ne sono solo altri quattro) è collocata nei nuovi spazi di degenza della Neurologia-Stroke Unit (diretta da Andrea Zini) e di Neuroradiologia (diretta da Luigi Simonetti), al settimo piano del Maggiore e permetterà di trattare più tempestivamente i pazienti con ictus gravi direttamente sul tavolo angiografico, saltando il passaggio in Pronto soccorso e la Tac. L’angiografo biplano è così denominato in quanto dotato di un doppio arco angiografico che permette di acquisire e processare le immagini dell’area del cervello danneggiata, ricostruirle tridimensionalmente, mostrando nel contempo la sede e la tipologia dell’occlusione con maggior precisione.
Il nuovo reparto è composto di otto box dotati di monitor, letti elettrici articolati, sollevatori a soffitto per la mobilizzazione dei pazienti e un open space dedicato a infermieri, medici, operatori socio sanitari, fisioterapisti e logopedisti, dotato di una centralina di monitoraggio e videocamere, previsto anche lo sviluppo di progetti di musicoterapia. Accanto alla nuova stroke unit c’è un’area di degenza neurologica, dedicata al proseguimento del percorso di terapia che comprende sette stanze da due letti per un totale di 14 posti letto, anche qui il monitoraggio è costante. L’area di cura e degenza è stata inaugurata ieri mattina alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, dell’assessore comunale Luca Rizzo Nervo e del direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon. L’intervento è costato oltre quattro milioni di euro, per quasi 1.500 metri quadrati completamente ristrutturati.
Le persone colpite ogni anno da ictus, tra Bologna e provincia, sono 1.500. Il rischio di ictus a umenta con l’età, raddoppiando ogni dieci anni a partire dai 45 anni, per raggiungere il valore massimo negli anziani over 80. Negli ultimi anni la prevalenza dell’ictus è quasi raddoppiata, come spiegano i medici: dal 2,7 per cento al 4,9 per cento per l’ictus ischemico e dall’1 per cento all’1,9 per cento per quello emorragico. La mortalità, invece, si è ridotta del 20 per cento nell’ictus ischemico e del 25 per cento in quello emorragico. L’ictus si verifica in seguito alla riduzione, o interruzione, dell’afflusso di sangue al cervello e alla conseguente morte delle cellule cerebrali.
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