TREVISO – Luca Zaia torna a casa e scuote l’assemblea provinciale della Lega a Treviso. Davanti a cinquecento militanti della provincia che è stata la culla della Liga veneta, il presidente ripercorre le tappe eroiche del Carroccio, dai primi Comuni conquistati allo scandalo Mose che travolse la galassia Galan ma non scalfì alcun leghista. Raro sentirlo parlare di «politica-politica» lui che da anni si definisce «amministratore». Ieri, invece, l’ha fatto e, pur senza mai citare Matteo Salvini (un nome che nessuno nelle relazioni introduttive ha mai pronunciato, neppure il segretario regionale Alberto Stefani), trascina i militanti parlando di identità: «Noi nasciamo per difendere i veneti. Abbiamo fatto una federazione con le altre regioni, bene, si chiamava Lega Nord e a me piaceva di più», scandisce prevedendo l’effetto galvanizzante sulla platea. E i militanti reagiscono tonici: arriva la standing ovation che sale, se possibile, di tono quando Zaia aggiunge: «Anzi, a dirla tutta era più bello “Liga”».
Per i leghisti veneti «Liga» significa Leone di San Marco, orgoglio contro la lunga sudditanza verso i cugini lombardi che sempre hanno espresso il segretario federale. «Liga», più recentemente, in Veneto fa rima con «terzo mandato» e «corsa solitaria» nei Comuni vicini al voto e persino alle prossime Regionali. La Lega in Veneto dilaniata un anno fa dalle contrapposizioni congressuali, ora serra i ranghi: «Il nemico è fuori da casa nostra e noi abbiamo incautamente lasciato le porte aperte», ha detto ieri il capo dell’intergruppo Lega-Lista Zaia in consiglio regionale, Alberto Villanova. A Treviso è stato, insomma, un lungo pomeriggio di orgoglio lighista. A restare impresso a fuoco, però, è soprattutto il passaggio su «mi piaceva di più la Lega Nord».
Poco cambia che Zaia poi abbia proseguito dicendo «non si deve vivere di ricordi, di nostalgie, e si deve guardare avanti. Ma noi siamo sempre quelli di prima, abbiamo i nostri ideali, li dobbiamo difendere fino in fondo». La stoccata a Matteo Salvini non è passata certo inosservata. Nelle stesse ore ha preso a circolare una raccolta firme online per «Zaia capolista alle Europee» lanciata da Giuseppe Paolin, responsabile organizzativo della Lega in Veneto. «Un’iniziativa a titolo personale» dicono i vertici veneti consapevoli di quanto Zaia sia fermamente deciso a non prestarsi a una candidatura di bandiera. Così il governatore inizia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe, dopo che, qualche giorno fa, è arrivata la bocciatura del terzo mandato in commissione Affari costituzionali del Senato.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora