Case Green con normativa europea che ne regola le realizzazioni e la disciplina, è arrivato il benestare definitivo da parte dell’Ecofin quale vertice dei ministri dell’Economia e delle Finanze tenutosi a Lussemburgo. La posizione dell’Italia e dell’Ungheria sono state contrarie. Ecco perché.
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Case Green e approvazione direttive: i dubbi dell’Italia
Fa discutere la posizione del nostro Paese all’approvazione delle direttive definitive in ambito europeo in merito alle Case Green. Al recente vertice dell’economia e delle Finanze svoltosi a Lussemburgo, l’Italia e l’Ungheria hanno espresso il loro parere contrario per quelle che saranno le linee guida che nei prossima anni detteranno legge in merito all’edilizia green.
Malgrado il no da parte dell’Italia la direttiva europea verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, e trascorsi 20 giorni dalla pubblicazione sarà effettiva in ogni ambito. Ecco quindi che i 27 Stati membri avranno solamente due anni a loro disposizione per mettersi in linea con quanto stabilito, andando a presentare un piano nazionale ben delineato che metta in evidenza le strategie nazionali volte alla riduzione dei consumi, andando così a raggiungere gli standard fissati dal documento europeo.
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Case Green e Bonus edilizi: novità in arrivo?
C’è da dire che nel nostro Paese la nuova direttiva europea riguardante la transizione energetica, arriva parallelamente alla recente stretta da parte del Governo Italiano, in ambito del Superbonus che a quanto pare a marzo di quest’anno ha raggiunto la quota di ben 122 miliardi di euro erogati ai contribuenti. Conseguentemente a tale esborso economico dalle casse dello Stato, è stata subito attuata la manovra a freno della cessione del credito.
Si attendono ora i numeri di quanto lo Stato italiano sia in grado di mettere sul tavolo, a disposizione delle procedure volte a favorire la rincorsa verso gli obiettivi green messi in agenda dall’Unione Europea. L’efficienza energetica ormai è divenuto il prossimo obiettivo da mettere a segno nei prossimi anni, ma sarà fondamentale anche il come poter arrivare alla meta, senza per questo andare a minare l’economia nazionale.
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Previsioni di spesa per le tasche delle famiglie italiane
Quello che ci attende sicuramente non sarà un percorso semplice, specialmente per fare quadrare i conti nelle tasche delle famiglie italiane. Si stima che la spesa verso una transazione energetica ottimale possa fissarsi tra i 20 e i 60 mila euro per nucleo familiare. Una volta superato lo scoglio dell’investimento iniziale è stato stimato che la riqualificazione energetica apporterà l’elevazione di 2 classi energetiche, creando un risparmio pari al 40% dell’attuale costo energetico.
Il secondo vantaggio che ne trarranno gli italiani, sicuramente sarà quello di una rivalutazione del valore immobiliare. Così facendo infatti vedremo salire le valutazioni del 44,3%, rispetto ad un’immobile che debba essere ancora ristrutturato.
Tutto ciò quindi si tradurrà in un duplice vantaggio: una sensibile riduzione dei costi in bolletta per le famiglie, unitamente ad andare a preservare il valore dell’immobile stesso, oggetto di lavori di efficientamento energetico.
La quota degli edifici oggetto di ristrutturazione
Ai fini dell’allineamento con le nuove normative Ue, per perseguire il cammino del Green, ecco che si renderà necessario andare a ristrutturare almeno il 16% degli edifici già esistenti, che presentino le peggiori performance energetiche. Ciò dovrà avvenire entro il 2030 e il 26% entro il 2033. L’Enea fa sapere che sul nostro territorio sono presenti circa 12.5 milioni di edifici residenziali, di cui il 72% realizzati prima del 1976, ovvero dalla data in cui veniva emanata la prima legge sull’efficienza energetica
Tanto da fare dunque, con la speranza che i bonus vengano riaggiornati, e che il Superbonus che ha permesso la riqualificazione di 460 mila edifici tra il 2020 e il 2023, venga riformulato per andare incontro alle nuove direttive messe a punto in questi giorni dall’Ue.
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