Bologna, 2 marzo 2024 – “La manifestazione è stata gestita nel migliore dei modi dai poliziotti: non è stato accettato alcun tipo di provocazione”. La calma non è solo la virtù dei forti. È anche un dovere, quando ci si occupa di ordine pubblico. E per il questore Antonio Sbordone, ieri gli operatori in servizio alla manifestazione studentesca pro Palestina hanno dimostrato “professionalità ed equilibrio”.
Un momento della manifestazione degli studenti a Bologna; nel riquadro, il questore di Bologna, Antonio Sbordone
E questo, malgrado la sfrontatezza dimostrata dai giovanissimi manifestanti (video), che hanno in più occasioni cercato di ‘sfidare’ le forze dell’ordine. Non solo con i soliti slogan, ma anche bruciando (foto) – di nuovo – foto della premier Meloni e con lanci di uova e palloncini pieni di vernice mirati. Uno di questi ha centrato in pieno il dirigente della Digos, Antonio Marotta, che era stato già aggredito con violenza in occasione dei disordini seguiti allo sgombero di via Corticella dello scorso 6 dicembre, riportando un trauma cranico e diversi giorni di prognosi.
“Abbiamo gestito questa manifestazione come andava gestita – ha spiegato il questore Sbordone –, noi abbiamo il dovere di mantenere la calma quando si presentano situazioni di tensione. Sono soddisfatto di come è stato gestito questo pomeriggio e anche del fatto che non ci sia nervosismo all’interno dei nostri reparti, dove il personale è molto sereno”.
Una prova di buona gestione dell’ordine pubblico, fatta anche mettendo in prima linea il personale in borghese della polizia – Digos in primis – e tenendo a distanza i blindati del VII Reparto mobile, perché gli animi dei manifestanti non si scaldassero vedendo gli agenti antisommossa, dopo le polemiche seguite ai fatti di Pisa degli scorsi giorni. E dire che i tentativi, da parte degli antagonisti di Cambiare Rotta e Osa, in corteo assieme a un nutrito gruppo di studenti delle scuole superiori, di cercare lo scontro non sono mancati. Dal lancio di uova, vernice e petardi contro i poliziotti, la Prefettura e il Provveditorato; al rogo di fotografie della premier Giorgia Meloni, di Benjamin Netanyahu e del ministro Matteo Salvini.
Adesso, queste esternazioni di opinabile ‘esuberanza giovanile’ saranno vagliate dalla Digos attentamente: attraverso i video della Scientifica, che ha seguito il corteo e ripreso i vari momenti ‘salienti’ della manifestazione. Le immagini (e anche i relativi audio) sono già allo studio dei poliziotti, per individuare gli attori delle condotte penalmente rilevanti.
Dall’imbrattamento aggravato al vilipendio ad alte cariche dello Stato, fino all’ipotesi di minacce, qualora dagli audio emergano contenuti inneggianti odio e violenza nei confronti della premier o degli altri ‘nemici’ presi di mira dai collettivi, in una manifestazione che, richiamando alla pace, ancora una volta è riuscita a esprimersi soltanto in gesti di rabbia e odio.
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