Caccia, il Pd si divide e le associazioni animaliste chiamano in causa Schlein: «Dica da che parte sta»
Le associazioni animaliste e ambientaliste già mobilitate contro la revisione della normativa sulla caccia, fortemente voluta dalla Lega e da Fratelli d’Italia, vanno ora all’attacco del Pd e chiedono che la segretaria Elly Schlein prenda una posizione su una materia che si intreccia con quella della politica agricola europea e che sarà tra i temi della campagna elettorale per il rinnovo dell’Europarlamento. Nel mirino c’è in particolare la posizione adottata dall’on Stefano Vaccari, capogruppo dem nella commissione Agricoltura, che sui calendari venatori avrebbe presentato un emendamento che ripropone il testo della proposta di legge che porta la prima firma del deputato leghista Francesco Bruzzone.
La posizione di Vaccari viene messa in contrapposizione a quella di Annalisa Corrado, responsabile del Pd per la Transizione ecologica, che si è invece espressa contro il testo di Bruzzone. Quest’ultimo prevede un allargamento dei vincoli per i cacciatori e il sostanziale passaggio delle competenze sulla caccia alle Regioni. Di qui la decisione di chiamare in causa direttamente il Nazareno, affinché il partito esprima una posizione chiara e unitaria su una materia da sempre controversa. A sottoscrivere l’appello a Schlein sono le principali associazioni ambientaliste e animaliste italiane: Enpa, Lac, Lav, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione nazionale Pro Natura e Wwf Italia. Insomma, l’intero arcipelago «green» che da tempo lancia allarmi su possibili stravolgimenti della normativa in vigore, vale a dire la legge 157 del 1992.
Cambiamenti che da un lato metterebbero l’Italia nel mirino della Commissione Europea, che già nei giorni scorsi ha avviato una procedura di infrazione per alcune violazioni del nostro Paese in materia venatoria, in particolare, sulla possibilità di sparare in aree protette sulla base di deroghe regionali e all’utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide. E dall’altro darebbero il via ad una vera e propria deregulation, depotenziando il controllo scientifico e giuridico sulla materia, in particolare sulla definizione dei calendari e degli elenchi delle specie cacciabili, per trasferire più poteri alla politica e a nuovi enti regionali dipendenti dai governatori.
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A tale proposito viene fatto notare come il ministro Lollobrigida abbia già derubricato il parere dell’Ispra, necessario prima dell’adozione di qualunque provvedimento, parificandolo a quello del Comitato faunistico venatorio. «Capiamo bene cosa accadrà — sottolineano —: il controllo della materia venatoria sarà completamente in mano agli assessorati regionali alla caccia e al mondo venatorio, con violazione della Costituzione e conseguenze materiali devastanti». Ecco dunque la richiesta di chiarimento a Schlein: «La segretaria del Pd giustamente dichiara l’ambiente come una delle stelle polari del nuovo corso del partito. Intervenga dunque con decisione e schieri il Pd nettamente a favore della natura. Non c’è alcun vero cambiamento senza la rottura netta con i trucchi, la cultura anacronistica, l’antiambientalismo e le opacità della vecchia politica».
A stretto giro di agenzie, lo stesso Vaccari ha fatto sapere di non riconoscersi nelle accuse sollevate, partendo dal presupposto che inizialmente il Pd ha contestato l’intero articolato della proposta Bruzzone, evidenziando quindi la contrarietà del partito ai provvedimenti. «Poi — aggiunge — abbiamo presentato una serie di emendamenti a prima firma della collega Forattini e degli altri componenti Pd della commissione Agricoltura, per rimettere al centro ruolo dell’Ispra, delle direttive comunitarie e ruolo dell’Agricoltura nella gestione faunistico venatoria, in stretta sintonia con il parere dato dall’Ispra alla proposta e tenendo conto delle audizioni svolte». Non solo: Vaccari ricorda di avere già annunciato l’intenzione di presentare delle pregiudiziali di Costituzionalità e di avere chiesto che venisse acquisita ai lavori della Commissione la lettera di messa in mora della Commissione Europea, il primo passaggio della procedura di infrazione. «Una posizione alla luce del sole — evidenzia Vaccari — e coerente con la posizione del Pd sui temi della biodiversità, della tutela dell’ambiente e della caccia». Il deputato dem si dice poi pronto al confronto con le associazioni ambientaliste e animaliste «senza pregiudizi e con rispetto reciproco, alla stregua di quanto facciamo con le organizzazioni agricole e le associazioni venatorie».
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