Un’emergenza da 8 anni. Così continuano a colpire
Il fenomeno dei furti di auto interessa in modo consistente la fascia costiera da oltre dieci anni, ma ha iniziato ad avere una forte accelerazione a cavallo fra il 2016 e il 2017 fino a raggiungere livelli da allarme sociale. Nel mirino delle bande dei ladri, che arrivano dalla Puglia, in particolare da Cerignola, le vetture del gruppo Volkswagen, Mercedes e Bmw, ma nel 2018 vi fu un vero e proprio assalto alle Ford, dalla Fiesta alla Kuga dalla C-Max alla B-Max, ma anche Citroen C3 e C4. In quell’anno ne sparirono a decine. Nei primi sei mesi del 2018 polizia e carabinieri di Cerignola recuperarono una quarantina di carcasse di auto e furgoni rubati e pezzi di ricambio derivanti da mezzi asportati lungo la fascia costiera fra le province di Ascoli e Teramo. Il 2018 fu anche l’anno in cui i carabinieri del comando provinciale di Ascoli e di Foggia, con la collaborazione dei militari dell’arma di San Benedetto, Cerignola, Foggia e Vasto, eseguirono quindici misure cautelari emesse dal Tribunale di Ascoli nei confronti di altrettante persone, tutte pugliesi, tranne uno straniero, (5 in carcere e 10 ai domiciliari), accusate di associazione per delinquere finalizzata ai furti di vetture e alla ricettazione di parti di esse, concorso in furto e tentato furto aggravato e continuato di vetture. Una maxi operazione che partì nel 2017 quando nella provincia di Ascoli si registrarono decine di furti tutti con lo stesso sistema.
Un fenomeno andato avanti negli anni a seguire fino ad arrivare all’anno scorso quando, oltre ai furti di auto, per qualche mese si scatenò la serie di furti direttamente sulle auto in sosta lungo le strade e nei parcheggi. Auto cannibalizzate, ritrovate senza fari, senza luci anteriori, senza sterzo con airbag, senza centralina elettronica. Il primo caso clamoroso vi fu nel giorno dell’esibizione delle frecce tricolori. In quel pomeriggio nei parcheggi di via dei Mille, furono ’svuotate’ alcune fiat 500 X e 500 L, ma poi a seguire furono asportati pezzi da Mini Cooper, Bmw e Mercedes. Auto rubate e pezzi di ricambio che in buona parte finiscono all’estero. “Abbiamo dogane che continuano a bloccare carichi di ricambi auto che vanno all’estero impedendo guadagni certi per noi autodemolitori – afferma Roberto Capocasa segretario e fondatore di Adq Italia (autodemolitori di qualità), solo perché non c’è una normativa sicura che tuteli chi lavora seriamente, poi su internet troviamo di tutto, soprattutto le parti attinenti alla sicurezza e spesso è materiale rubato in Italia e rivenduto dalla Polonia, cosi anche le gomme, chiunque può acquistarle su internet, poi il gommista le monta ma non trattiene quelle vecchie e in questo modo si incrementano le famose ’fumarole’, poi abbiamo centinaia di quintali di olio motore disperso sul territorio dai fai da te che vanno nei centri commerciali e trovano olio motore, paraflù, batterie e spesso tali centri non hanno aree per il ritiro del rifiuto”.
Marcello Iezzi
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