Isee, cambia il calcolo: fuori Btp, buoni fruttiferi e libretti postali. Tutte le novità (in attesa della riforma)

Alcuni buoni fruttiferi postali in formato cartaceo

Cambia il calcolo dell’Isee, con alcuni investimenti che vengono esclusi, rendendo più snello l’Indicatore della ricchezza familiare. Il ministero ha messo il turbo al decreto attuativo della norma inserita nell’ultima legge di Bilancio e che esclude dal calcolo dell’Isee i titoli pubblici italiani fino ad un valore di 50mila euro. Ma anche il libretto postale e i buoni fruttiferi. Questo mentre la viceministra del Lavoro, Teresa Bellucci, è al lavoro con il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, per una riforma complessiva dell’Isee. Si partirà dalle proposte del Forum nazionale delle Associazioni familiari. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.

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I Btp fuori dall’Isee: come cambia il calcolo

Investire risparmio in titoli pubblici insomma, potrebbe consentire ad una fetta di italiani di ridurre il proprio indicatore della situazione economica valido per ottenere diversi vantaggi, da assegni per i figli più alti, fino a sconti per le rette scolastiche. Il provvedimento attuativo, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «è già stato trasmesso dal ministero dell’Economia al ministero del Lavoro». Il ministro si è detto consapevole «dell’importanza di concludere l’iter e con i tempi della burocrazia italiana questo iter appare particolarmente veloce».

Il Tesoro, come detto, ha in calendario il collocamento a partire dalla fine del mese, del terzo Btp Valore, il titolo destinato ai piccoli risparmiatori che paga cedole trimestrali e ha un meccanismo di tassi di interesse che in gergo tecnico si chiama «step up». Significa che gli interessi sono fissi e crescenti nel tempo.

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Cos’altro verrà escluso

Insieme ai titoli di Stato, però, usciranno dal calcolo dell’Isee anche i «buoni fruttiferi postali, ivi inclusi quelli trasferiti allo Stato, libretti di risparmio postale e gli altri prodotti finanziari con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato». Sempre, naturalmente, nel limite massimo dei 50mila euro.

Il dettaglio applicativo della nuova norma inserita nell’ultima legge di Bilancio è arrivato direttamente da Giorgetti, in risposta al Senato a un interrogativo sollevato nel question time dal suo stesso partito, la Lega. Il punto chiave messo in discussione del Carroccio, che ha promosso l’esclusione per aumentare la spinta dei risparmiatori domestici all’acquisto del nostro debito pubblico, è quello dei tempi. La spinta, cioè, è a chiudere presto la riforma.

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La riforma in arrivo

Intanto in settimana alcuni rappresentanti del Forum nazionale delle Associazioni familiari, dopo aver ricevuto un’apertura alle loro proposte dalla viceministra Bellucci, la incontreranno in settimana assieme a Leo al ministero dell’Economia. Il Forum propone di rivedere l’Isee per evitare quelli che considera «limiti di opportunità e di equità».

Si propone di considerare il reddito lordo e non il netto, rivedere la componente reddituale dell’Isee, inserire scale di equivalenza che considerano a sufficienza il carico economico che si assume una coppia di genitori per crescere un figlio e ridurre il “peso” con cui viene conteggiata la prima casa. In queto modo si amplierebbe la platea delle persone coinvolte da una serie di aiuti statali: dalla social card al bonu elettrico, passando per l’Assegno unico (per cui potrebbero aumentare gli importi a chi si abbasserebbe l’Isee).

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