Ristoratrice suicida a Sant’Angelo Lodigiano, la procura chiede l'archiviazione: “Quella recensione non era genuina”
SANT’ ANGELO LODIGIANO – Giovanna Pedretti, titolare della pizzeria Le Vignole trovata morta nelle campagne
“Le indagini svolte hanno chiarito che la apparente recensione pubblicata su Facebook non è genuina”. E’ quanto scrive il Procuratore di Lodi, Maurizio Romanelli, in merito alla chiusura delle indagini sulla morte della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, trovata senza vita sulle rive del Lambro a Sant’Angelo Lodigiano, lo scorso 14 gennaio.
All’esito delle indagini la Procura ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento per istigazione o aiuto al suicidio – aperto subito dopo il ritrovamento della donna – per l’insussistenza di fatti penalmente rilevanti riconducibili appunto all’ipotesi di reato e per l’insussistenza di altre fattispecie. Ora il fascicolo è nelle mani del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lodi, cui spetta la decisione.
L’attività investigativa però mette alcuni punti fermi, scritti nero su bianco dalla Procura: “nella morte della signora Pedretti non vi è stato alcun contributo di terze persone”; “la signora Pedretti si è suicidata per annegamento dopo numerosi tentativi autolesivi con uno strumento da taglio non capace di lesioni profonde”, ovvero il coltello rinvenuto sulla sua auto.
Quanto alla recensione discriminatoria pubblicata qualche giorno prima di togliersi la vita, sulla pagina Facebook della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano che la 59enne gestiva con il marito, “le indagini svolte hanno chiarito che non è genuina”. Si esclude per altro che da parte di terzi vi siano stati comportamenti che possano configurare l’ipotesi di “determinazione al suicidio, rafforzamento del proposito di suicidio o agevolazione”. Da cui la richiesta di archiviazione.