Ronda Rousey torna all’attacco: “Il wrestling non è uno sport”
Dopo essersi ritirata dal mondo delle MMA a causa di tante commozioni cerebrali, a detta sua, Ronda Rousey ha fatto il suo debutto nel mondo del professional wrestling nel 2018 quando è arrivata a WWE Royal Rumble per poi iniziare una carriera lì fino a WrestleMania 35 nel 2019, prendersi una lunga pausa per diventare mamma e tornare a Royal Rumble 2022 andando a vincere la contesa che dà il nome all’evento, prima andare nuovamente via nell’agosto 2023 dopo il suo match a SummerSlam con Shayna Baszler.
Da allora la fighter si è presentata in qualche show indipendente al fianco dell’amica Marina Shafir e in Ring of Honor solamente in show che si sono tenuti a Los Angeles, dove lei vive con la sua famiglia, dato che non è mai stata un’amante del viaggiare ovunque per lottare, e ha fatto anche uscire ad inizio aprile 2024 la sua nuova autobiografia che ha scatenato parecchie polemiche per alcune sue affermazioni sulla WWE e Vince McMahon.
E le polemiche continuano dopo il suo recente intervento ai microfoni di Steve-O per il Wild Ride! Podcast, poiché Ronda ha ancora una volta detto la sua in modo poco carino sul professional wrestling.
Quando le definizione di “sport” sfugge
“Il wrestling viene scritto. C’è un’idea alla base. Lavorano tutti insieme. Mi piace collegarlo al pattinaggio artistico. Due persone insieme creano una performance. Come ama dire Shayna [Baszler], ‘Non esiste un modo per fingere di prendere una sediata.’ In realtà vieni colpito da una sedia. Inoltre non è una competizione. Molti wrestler diranno che è reale e che hanno subito degli infortuni. Personalmente penso che come competitor in uno sport reale non sono mai preoccupata di infortunarmi. Piuttosto sono preoccupata per una sconfitta. Questa è la parte più stressante, gli infortuni non sono affatto la cosa che mi pasta per la testa. Non è questo ciò che lo rende reale o complicato. È l’incertezza del risultato.
Quando le persone dicono che è uno sport vero, no, il wrestling non è uno sport. È una prestazione molto intensa, per la quale nutro molto rispetto, ma non è uno sport. Se hai avuto a che fare con lo stress e l’ansia che derivano dalla competizione, non puoi definirlo uno sport. È molto complicato, è molto fisico, ma non è uno sport.”
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