Cameriera rifiuta di lavorare nei ristoranti in cui i bambini mangiano gratis: «Quelle offerte attirano sempre un certo tipo di persone»
La presenza di famiglie con bambini nei ristoranti ha causato diversi dibattiti, soprattutto nell’ultimo periodo, a causa degli eventuali “fastidi” causati ad altri clienti durante i pasti, per esempio il dover ascoltare i capricci e i pianti dei più piccoli, specialmente nei tempi morti in cui si vedono costretti ad aspettare che il cibo venga portato a tavola.
In diversi casi, infatti, i ristoratori hanno deciso di limitare la propria clientela agli adulti. Se, da una parte, in molti si sono detti d’accordo con questa politica, tanti hanno lamentato l’esclusione e hanno fatto presente quanto sia necessario portare pazienza nei confronti dei bambini anziché rendere la vita ancora più difficile ai genitori togliendo loro la possibilità di godere di un pasto al ristorante.
In questo caso, una ragazza che lavora come cameriera fa presente le difficoltà che si presentano nei locali in cui non solo i bambini sono ammessi, ma godono di offerte speciali e menù gratuiti.
«Mi rifiuto di lavorare in questi ristoranti», la spiegazione
Moe chiarisce il suo punto di vista sulla questione tramite un video di circa un minuto e mezzo pubblicato sul suo account di TikTok. La ragazza si dice consapevole del desiderio dei genitori di pranzare o cenare in un ristorante con i propri bambini che in questo modo possono godere di un pasto diverso dal solito senza che debbano essere la mamma o il papà a prepararlo.
Eppure, continua Moe, c’è un’altra prospettiva da tenere in considerazione: «Mi rifiuto di lavorare in luoghi che propongono menù speciali per i bambini perché queste offerte attirano un certo tipo di persone che, tra le altre cose, non lasciano la mancia». Ricordiamo che negli Stati Uniti, in particolare, gran parte dello stipendio dei camerieri deriva proprio dalle mance dei clienti.
Moe approfondisce il discorso e spiega: «In pratica il tipo di clientela che frequenta questi posti dà la mancia in base al prezzo già scontato, con tanto di menù gratuiti o altre offerte, e non al prezzo pieno. Questo è sbagliato perché il fatto che il cliente paghi di meno non vuol dire che il cameriere lavori di meno».
Anzi, spiega la ragazza, sembra che nei casi di famiglie con bambini si finisca per lavorare anche più del solito: «Questi clienti di solito ordinano un sacco di piatti gratuiti per i figli, tipo le patatine, che poi vengono tirate a destra e manca e naturalmente sporcano il pavimento e i tavoli, anche quelli vicini». In base alla sua esperienza, lo stesso avviene con le bevande.
«Per farla breve – conclude Moe – le offerte speciali di questo tipo finiscono per causare diversi tipi di abusi sui camerieri, e io non ci sto, non voglio averci nulla a che fare».
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