Palazzo dell’Orologio. Misericordia in azione. Investimenti e idee: “Così più servizi”
Un progetto di restauro e valorizzazione per un immobile che è il simbolo del paese. La Misericordia di Saline, a tamburo battente, prosegue nel progetto di consolidamento strutturale del complesso edilizio del Palazzo dell’Orologio, ex Monopoli di Stato dove, fino alla fine degli anni ‘80, vi erano gli alloggi per i dipendenti della Salina. L’intervento edilizio adesso si traduce in una selva di ponteggi fino a fine estate. Quindi, successivamente, scatterà la ristrutturazione della parte interna. Un progetto da circa 10 milioni di euro che l’Acriconfraternita guidata da Paolo Franceschini ha voluto fortemente, acquistando lo storico palazzo dalla Cassa Depositi e Prestiti. Una grande idea per il paese, che si concretizza nel recupero della storia di Salinee di un immobile la cui memoria è legata indissolubilmente al sale, sin dai tempi del Granduca Leopoldo II di Toscana. La Misericordia di Saline è un caso più unico che raro: si regge sulla forza di soli volontari, riuscendo a coprire nell’arco delle 24 ore anche i servizi di 118. Una realtà fondamentale per il paese, un luogo in cui il tessuto associazionistico rappresenta architravi solide. Dal progetto di recupero del Palazzo dell’Orologio, sbocceranno volumetrie che ospiteranno servizi socio-sanitari.
“La Misericordia di Saline si è prefissa un progetto molto ambizioso: il recupero di un complesso storico prestigioso, eseguito e sostenuto unicamente grazie agli sforzi dei nostri volontari – sottolinea il governatore della Misericordia Franceschini – La ristrutturazione, in corso da quasi un anno, viene eseguita con i migliori standard qualitativi, con materiali di pregio e altamente tecnologici. Con particolare attenzione al recupero e restauro delle parti in pietra originale, che con il tempo erano state totalmente oscurate”.
“Con questo intervento – continua Franceschini – la Misericordia vuole raggiungere un duplice obiettivo: da una parte, quello di potenziare i servizi socio-sanitari del nostro territorio, visto il progressivo impoverimento a cui abbiamo assistito negli ultimi anni; dall’altro lato, di collaborare fattivamente con le importanti realtà aziendali presenti nel nostro territorio, al fine di migliorare le misure di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro”.
Così conclude Franceschini: “La nostra ambizione è che questo restauro rappresenti una sorta di opera-guida che stimoli la riqualificazione di Saline, realtà trascurata per troppi anni dalle nostre istituzioni. E se quest’ultime non percepiranno questo stimolo, sono sicuro che lo faranno le “nostre” aziende. Perché solo collaborando insieme, possiamo migliorare il nostro paese”.
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