Perché sosteniamo Letizia Moratti
Perché sosteniamo Letizia Moratti
Le elezioni europee, da sempre, rappresentano un appuntamento politicamente importante. E lo sono a maggior ragione il prossimo 8 e 9 giugno perchè in ballo, adesso come non mai, ci sono il futuro e la prospettiva politica dell’Europa. Del resto, il profondo cambiamento del panorama geopolitico mondiale impone una radicale riconsiderazione del profilo del vecchio continente, soprattutto nei confronti delle altre potenze mondiali. Una riflessione che non può più tollerare improvvisazione, casualità e pressappochismo da parte della classe dirigente che verrà eletta, anche e soprattutto nel nostro paese. E l’appuntamento europeo, oltre a segnare l’indirizzo politico e certificare i futuri equilibri tra i vari gruppi parlamentari, potrà essere decisivo anche per il rilancio di un progetto politico che comunemente viene definito come ‘il Centro’. E un movimento politico e culturale come “Tempi Nuovi” che coltiva l’obiettivo di ricomporre l’area cattolico popolare e cattolico sociale nel nostro paese da un lato e contribuire, dall’altro, a ricostruire con altri filoni culturali e politici una ‘politica di centro’ e un’area centrista, riformista e di governo, non può non cogliere questa occasione per intraprendere e perseguire questo duplice obiettivo. Oltre ad esaltare e valorizzare la competenza dei candidati che resta – soprattutto dopo l’ubriacatura populista, anti politica, qualunquista e demagogica che ha visto nel progetto del grillismo e del partito dei 5 stelle il suo riferimento per eccellenza – uno degli elementi decisivi per rilanciare il progetto di una nuova Europa.
Sotto questo versante, e al di là delle molteplici candidature goliardiche e di puro spettacolo avanzate da molti partiti, la presenza di Letizia Moratti nella circoscrizione Nord Ovest, per noi cattolici popolari e sociali centristi, assume una importanza decisiva. Sia per il curriculum concreto che la caratterizza e sia, soprattutto, per il profilo politico e culturale che esprime ai fini della ridefinizione della nuova Europa. Perchè la competenza specifica da un lato e la personalità politica dall’altro continuano a rappresentare due tasselli fondamentali per riqualificare la politica e ridare credibilità e autorevolezza alla classe dirigente. E sono proprio questi due elementi che hanno portato il movimento “Tempi Nuovi” ad individuare in Letizia Moratti un interlocutore importante e decisivo per dar vita, anche e soprattutto dopo il voto europeo, ad un progetto politico in cui il Centro recuperi la sua giusta dimensione in un contesto, come quello italiano, ancora troppo caratterizzato da una pericolosa ed imbarazzante radicalizzazione della lotta politica. E questo anche perchè la vera sfida non è solo quella di ricostruire un Centro nella coalizione di centro destra ma, soprattutto, di rilanciare il Centro nella politica italiana. Un progetto, questo, che si rende semplicemente indispensabile per il nostro paese e, a maggior ragione, sul versante europeo. Certo, e infine, non si può parlare di una vera e credibile “politica di centro dinamica e innovativa”, come recita la miglior tradizione democratico e cristiana, senza l’apporto decisivo e determinante della cultura e dei valori del cattolicesimo politico e sociale. Così è stato a livello europeo sin dal secondo dopoguerra dove i veri protagonisti del progetto di una Europa unita, federale e comunitaria sono stati i grandi leader e statisti del pensiero democratico e cristiano e così è stato, soprattutto, nel nostro paese non solo per i lunghi 50 anni della prima repubblica ma anche dopo l’avvento della cosiddetta seconda repubblica. Un Centro e una ‘politica di centro” che, per essere credibili, richiedono però tre ingredienti fondamentali. E cioè, una classe dirigente preparata e competente; una cultura politica che rifugge dagli estremismi e dai massimalismi di ogni sorta e, infine, una prassi che fa della cultura di governo e del riformismo la sua concreta bussola di riferimento. Per questi motivi, semplici ma essenziali, il prossimo voto europeo assume una importanza decisiva per il destino democratico del nostro paese e per il profilo e la prospettiva della intera Europa.