Avdiivka, l'inferno nella città ora in mano ai russi. Come cambia la guerra? I timori di una nuova avanzata e la vittoria per Putin

L’inferno di Avdiivka, la città strategica in mano ai russi: ecco come ora cambia la guerra

La città chiave di Avdiivka, nel nord-ovest del Donetsk, è in mano ai russi. La conferma è arrivata dal comandante delle forze meridionali di Kiev, secondo cui Mosca avrebbe catturato anche alcuni soldati ucraini durante il ritiro delle truppe. Le forze di Zelensky hanno annunciato il ritiro nella giornata di venerdì, al termine di alcuni dei combattimenti più pesanti della guerra in Ucraina.

Ucraina, cade la resistenza ad Avdiivka: l’esercito di Kiev si è ritirato, città in mano ai russi

Le ultime settimane di battaglia

Il ritiro arriva dopo che Mosca ha intensificato i suoi attacchi nell’area nelle ultime settimane, colpendola con attacchi aerei e di artiglieria e con decine di assalti via terra da parte di veicoli blindati e soldati. Il ritiro era «l’unica soluzione corretta», ha detto venerdì il comandante delle forze meridionali ucraine Oleksandr Tarnavskyi in un post su Telegram, aggiungendo che alcune truppe ucraine erano state catturate durante il ritiro. «In una situazione in cui il nemico avanza con un vantaggio di dieci a uno, sotto costante bombardamento, questa è l’unica soluzione corretta», ha detto. Le truppe russe sono «numericamente superiori in termini di uomini, artiglieria e aviazione», ha aggiunto Tarnavskyi. Le forze di Mosca hanno effettuato 20 attacchi aerei e più di 150 attacchi di artiglieria nella zona nelle ultime 24 ore, ha detto, aggiungendo che i russi stanno «praticamente cancellando la città dalla faccia della terra».

L’inferno di Avdiivka

La decisione arriva pochi giorni dopo che il nuovo capo militare ucraino Oleksandr Syrskyi e il ministro della Difesa Rustem Umerov hanno visitato la linea del fronte ad Avdiivka, con il capo militare che si è impegnato a inviare rinforzi per «impedire al nemico di avanzare più in profondità nel nostro territorio». Nonostante questo giovedì le forze ucraine che combattevano per tenere la città descrivevano le condizioni «infernali» e il nemico «proveniva da tutte le parti». Syrskyi ha dichiarato venerdì in un post su Facebook di aver ordinato il ritiro «per evitare l’accerchiamento e preservare la vita e la salute dei militari», spostando le truppe per difendere «zone più favorevoli».

Ha detto che i soldati ucraini hanno fatto «tutto il possibile per distruggere le migliori unità militari russe e infliggere perdite significative al nemico in termini di manodopera ed equipaggiamento». L’Ucraina sta «prendendo misure per stabilizzare la situazione e mantenere le posizioni», ha detto, aggiungendo che «la vita del personale militare ha il massimo valore».

Le perdite russe

Anche la Russia ha subito ingenti perdite nella sua offensiva su Avdiivka, ma Mosca sembra aver calcolato che, dato il suo vantaggio numerico, ne valeva la pena. Situata a pochi chilometri a nord dell’aeroporto di Donetsk, Avdiivka è stata catturata dalle forze russe all’inizio del 2015, dopo mesi di combattimenti pesanti. Da allora è saldamente nel mirino di Mosca.