Via dei Monti, il Ministero dice “sì”. Inserita tra i cammini religiosi italiani
La Via dei Monti o “de Pontremolo“ entra ufficialmente nel “Catalogo dei cammini religiosi italiani“. La richiesta presentata dal Consorzio di promozione turistica e culturale del territorio dei liguri antichi “Il Cigno“ è stata accolta dal Ministero del Turismo. Raggiunto a tempo di record l’obiettivo frutto del lavoro messo in campo dal Consorzio e dai suoi partner sul territorio del Levante ligure, che ha trovato la condivisione della Lunigiana nel segno di un rapporto storico profondo. La notizia è stata data in una conferenza stampa nella sede della Fondazione Carispezia cui ha presenziato Clara Cavellini vicesindaco del Comune di Pontremoli in rappresentanza dell’Unione dei Comuni della Lunigiana.
Questo tracciato medioevale storico-religioso collegò dal Trecento il porto canale di Levanto alla Lunigiana immettendosi sulla Via Francigena a Pontremoli all’altezza del ponte romanico del Casotto, per proseguire insieme a quest’ultima fino alla chiesa di San Pietro de Confluentu, che per due secoli fu sede vescovile. Levanto e Pontremoli sono unite fra loro per la devozione verso San Giacomo, come testimoniano importanti luoghi religiosi e le Confraternite. Tutto il percorso è scandito da chiese e oratori di grande pregio, strutture ricettive e punti tappa dove raccogliere i timbri da apporre sul passaporto del pellegrino. “il riconoscimento è merito del lavoro del Consorzio, dei volontari e degli appassionati che credono nella via lenta del turismo – ha detto Zaccone – Un’ulteriore conferma di quanto questo percorso abbia avuto importanza nei secoli e si appresti ad averla di nuovo nell’economia e nella valorizzazione della Lunigiana storica”. Grazie a un primo finanziamento sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ’Luoghi della Cultura 2020’, il Consorzio Il Cigno in collaborazione con i Comuni di Levanto, Borghetto di Vara e Brugnato, della sezione del Club Alpino Italiano della Spezia e della Parrocchia della Pieve di San Siro di Montale di Levanto, ha realizzato i primi interventi. Lo spunto deriva dagli studi del professor Tiziano Mannoni e di Gianni Busco che riscoprirono l’antica Via della Lunigiana storica.
Successivamente è stato possibile completare il recupero dell’antico tracciato che si conclude a Pontremoli, intersecando la Via Francigena, grazie al contributo di Fondazione Carispezia, erogato nell’ambito del bando aperto 2022, della Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana, dell’Unione dei Comuni della Lunigiana, del Comune di Zignago e della Sezione Cai di Pontremoli. La riscoperta della via storica ha comportato 3 anni di lavoro. Il tracciato può svolgere un ruolo strategico richiamando i flussi turistici dalle Cinque Terre all’entroterra.
Natalino Benacci
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