Genoa, figurone e rimpianti. Con Frendrup spaventa il Napoli

RETEGUI

Il Genoa torna a Napoli (1.008 i tifosi al seguito) dove il 15 maggio 2022 venne sancita matematicamente la retrocessione in serie B. Sono passati soltanto ventuno mesi eppure sembrano anni luce. Ci sono ancora Bani, Badelj, Gudmundsson, Frendrup, Vazquez ed Ekuban, ma c’è uno spirito diverso e la qualità cresce di conseguenza. E c’è Alberto Gilardino che, al di là dell’organizzazione di squadra, insiste su un punto: “La coesione del gruppo”. È questa la leva che ha permesso al Genoa di essere promosso nonostante la falsa partenza con Blessin e gli sta consentendo di giocare in serie A con un’autorevolezza che raramente si è riscontrata in una neopromossa.

“Compattezza, personalità e coraggio”, questo aveva chiesto Gilardino alla sua squadra. E il Genoa per un’ora gioca la partita perfetta, così il pareggio del Napoli, che arriva proprio al novantesimo, non può non lasciare l’amaro in bocca. «Ma – ammette Gilardino – ad un certo punto abbiamo consentito al Napoli di schiacciarci negli ultimi 30-35 metri. Non dimentichiamoci però che davanti avevamo la squadra campione d’Italia. Certamente avrà qualche problema ma ha tanti giocatori di livello e soprattutto molto bravi nell’uno contro uno».

Il Genoa era passato in vantaggio al secondo minuto della ripresa e sul gol di Frendrup il merito va almeno al 50 per cento al portiere Martinez, bravo e coraggioso a trovare una linea di passaggio rasoterra e in verticale addirittura su Retegui perché con Badelj ormai sistematicamente schermato da un avversario diventa fondamentale trovare altre soluzioni per le uscite da dietro. E Gilardino confida che è stato lui, nell’intervallo, a chiedere al suo portiere, che evidentemente non aveva ancora metabolizzato un paio di errori con i piedi commessi contro l’Atalanta, a prendersi qualche rischio in più.

«PerchГ© nel primo tempo alcune palle rilanciate sui loro difensori o addirittura in fallo laterale avevano dato fiducia al Napoli. Del resto in settimana ci lavoriamo tanto a uscire da dietro trovando dei canali verticaliР’В».

Bravo Martinez ma il gol è stato un lavoro di squadra: area di rigore riempita con tre giocatori e inserimenti a rimorchio di un centrocampista, per l’appunto Frendrup. Per il mediano danese, ai vertici delle classifiche per i palloni recuperati e i contrasti vinti, dopo 4 assist è il primo gol. “E’ un giocatore box to box”, lo definisce Gilardino. Da un’area di rigore, la sua, all’altra: «La sua crescita premia il lavoro di tutti questi mesi, andava migliorata la qualità del primo controllo e del primo passaggio».

Tredici dei 31 gol al passivo, il Genoa li ha subiti nell’ultimo quarto d’ora: 14 i punti persi nelle ultime battute. Ma Gilardino non cade nel tranello di una domanda trappola. «Siamo felici di quello che la squadra sta facendo. Non bisogna basarsi sui numeri del tempo. Un gol lo si può prendere al primo minuto come all’ultimo. Di sicuro torniamo da Napoli con tante cose positive e con maggiori certezze».

L’emergenza è finita, ora anche il Genoa può affrontare le partite con 16 giocatori. Gilardino i primi due cambi li ha effettuati al 30’ della ripresa: Malinowskyi ed Ekuban per Messias e Retegui. Gli ultimi due allo scadere, Strootman e Cittadini al posto di Badelj e di un esausto Sabelli, che ha disputato una partita monumentale su Kvaratskhelia ma che, nell’azione del gol, non ne aveva più per andare ad ostacolare Olivera che ha così potuto crossare con grande libertà. Tra le due coppie di sostituzioni anche quella di Gudmundsson con Vitinha che entrato subito bene in partita.

“Ci gira male, al primo sbadiglio prendiamo gol”, il commento di Mazzarri al solito molto restio a riconoscere i meriti dell’avversario. Per il Genoa è il quinto risultato utile consecutivo in trasferta. Sabato sera a Marassi c’è l’Udinese, poi l’Inter a San Siro. E solo allora si affronterà l’argomento rinnovo del contratto di Gilardino.