Anche Prodi affonda la Schlein: “Da lei una ferita alla democrazia”
A poche ore dall’annuncio della candidatura alle Europee di Elly Schlein come capolista per il Centro e le Isole è arrivata la bocciatura di Romano Prodi. “Quello che sta succedendo vuol dire proprio che non mi dà retta nessuno. Perché dobbiamo dare il voto a una persona per farla vincere e, se vince, di sicuro non va in Europa? Sono ferite della democrazia che adagio adagio scavano il fosso per cui la democrazia non è più amata”, ha detto l’ex presidente del Consiglio alla Repubblica delle idee a Napoli, rispondendo a una domanda sulla candidatura alle elezioni europee della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.
L’affondo di Prodi su Schlein
Il discorso, ha specificato, “riguarda la Meloni, la Schlein, Tajani, tutti. Non è questo il modo di fare, non è questo il modo di sostenere che la democrazia è al servizio del popolo. Così il popolo non c’entra niente, si vota per uno e ci va un altro”. Una lezione in piena regola quella di Prodi alla sua pupilla, o ex pupilla, dalla quale il “Professore” si sente evidentemente tradito nei valori. Se Schlein è dov’è ora è anche merito del suo “padrino” Prodi, che dieci anni fa con “Occupy Pd” lei sostenne con i “101”. L’impostazione personalistica del segretario, che mettendo il suo nome sembra volersi appropriare del partito, non piace all’ex premier ed è evidente la delusione nei confronti dell’ex “sardina” dem. Mai nella sua storia il Pd aveva avuto un nome nel suo simbolo, in ragione della sua natura pseudo-comunitaria che lo contraddistingue dagli altri partiti.
La smania di rivalsa di Schlein, oltre a dimostrarsi un boomerang per se stessa, rischia di nuocere al Partito democratico ma anche davanti agli appunti di uno dei suoi principali sponsor, Schlein sembra intenzionata a tirare dritta per la sua strada. Il Pd è diviso, i malumori all’interno del partito crescono e anche l’uomo storicamente simbolo all’interno del Nazareno ne boccia l’operato. Lei è convinta di poter essere l’immagine-simbolo del Pd in Europa ma tutti, proprio tutti, le stanno dicendo che non sarà così: il suo nome rischia solo di trascinare verso il basso il partito. E l’accusa di Prodi di arrecare una ferita nella democrazia è forse la critica più forte che Schlein potesse rispondere, una stroncatura in piena regola.
Le critiche di Prodi all’Europa
Ma il “Professore” non ha risparmiato critiche nemmeno all’attuale conformazione dell’Unione europea, che lui a contribuito a realizzare. “Bisogna usare la democrazia anche nel Consiglio europeo, cioè la maggioranza vince. L’euro è stato il grande salto in avanti dell’Europa, ma mica l’euro è stato fatto all’unanimità. È stato votato da dodici Paesi, che adesso sono venti”, ha ricordato Prodi. E parlando del rapporto stilato da Enrico Letta che, come ha spiegato lui stesso, “non è la Bibbia del bene e del male” ha proseguito analizzando la fiscalità europea: “Come possiamo andare avanti con alcuni Paesi che prendono le tasse dagli altri, fanno mettere la sede nei loro paesi per evadere il nostro fisco? Ma queste riforme non saranno messe in atto, perché devono essere votate all’unanimità”. Il riferimento è all’Irlanda che, come dice il Professore, “da Paese quasi più povero è diventato ricco perché tutte le multinazionali del mondo mettono la sede lì”.
L’ennesimo strappo di Conte al campo largo
Un forte attacco è arrivato alla Schlein da parte di Giuseppe Conte, che in questo modo allontana ancora di più l’idea di costruire un campo largo in armonia con il Partito democratico. “Ho chiarito da subito che nella nostra comunità non è pensabile che esibisci il tuo nome sulla scheda elettorale e non sei conseguente. Per noi questa è una presa in giro dei cittadini… Confermo che non sarò candidato e non ci sarà il mio nome nel simbolo”, ha dichiarato il presidente del Movimento 5 Stelle. La candidatura della Schlein, che sarebbe dovuta essere la mossa dell’unità per il Partito democratico, si sta trasformando in un boomerang per il segretario. A partire dalla scelta divisiva, o meglio, spaccante, del nome nel simbolo, Schlein sta scontentando sia il suo partito che quelli che, presumibilmente, dovrebbero essere i suoi alleati.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora