Lega, Salvini e Zaia
Avanza il percorso del Ddl sull’Autonomia differenziata, cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini. La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato il via libera al testo con tredici voti favorevoli, sette contrari e un astenuto. Ora la riforma può approdare in Aula, con il mandato ai relatori Paolo Tosato della Lega e Costanzo Della Porta, di Fratelli d’Italia. Ora spetterà alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama il compito di calendarizzare l’arrivo in Aula del disegno di legge.
Un successo per la Lega
Un punto per il Carroccio, nella partita a bassa intensità con il partito di Giorgia Meloni. Il presidente del Veneto Luca Zaia non lesina sull’entusiasmo e parla di “un appuntamento con la storia”. “L’autonomia è la vera riforma per fare ripartire il nostro Paese, nel più assoluto rispetto del dettato della Costituzione. Una pagina di storia indispensabile che non è contro nessuno ma è una grande opportunità per tutti”, commenta Zaia. Rivendica il risultato anche Roberto Calderoli, ministro per le autonomie e gli Affari regionali, vero “padre” della riforma: “Grazie al presidente e alla Commissione è stato fatto un lavoro lungo e molto approfondito che ha permesso di arricchire il testo”. Il leghista poi sottolinea: “Il fatto che il gruppo delle Autonomie abbia votato a favore così come la senatrice Gelmini, seppur a titolo personale, dimostra che c’è stato un allargamento del consenso oltre la maggioranza”.
Il voto di Gelmini
Infatti il Ddl bandiera della Lega approda in Aula al Senato con il voto favorevole della Svp e soprattutto di Maria Stella Gelmini, senatrice di Azione. L’ex ministra per gli Affari regionali e le autonomie, già esponente storica di Forza poi passata con Carlo Calenda, parla di un lavoro in Commissione “svolto in maniera molto efficiente”. Poi precisa: “La mia è una dichiarazione di voto a titolo personale, il senatore Calenda esprimerà poi la posizione del Gruppo”. E ancora: “Il mio sarà un voto favorevole, non si può cambiare idea a seconda che si sia maggioranza o opposizione. Sono sempre stata favorevole all’Autonomia e continuo ad esserlo”. Di fatto Calderoli parla di “apertura all’opposizione”, prendendo come esempio di questo dialogo il sì di Gelmini al Ddl leghista.
La posizione di Italia Viva sull’autonomia differenziata
Diversa la posizione di Italia Viva, con la senatrice Dafne Musolino che in dichiarazione di voto annuncia il suo no: “Ritengo che questo Ddl non sia capace di dare risposte o di raggiungere le finalità che ne costituiscono l’enunciato principale. Per questo il mio voto è contrario”. Calderoli poi mette le mani avanti e smentisce l’ipotesi di uno scambio tra il premierato, caro a Meloni, e l’autonomia di Salvini: “Nel 2005 io ho fatto votare al Parlamento per quattro volte una riforma dove c’era sia l’autonomia e sia il premierato. I due punti sono poi contenuti nel nostro programma di governo”. Di sicuro il cammino dell’autonomia sarà meno complicato rispetto al premierato. La prima non è una riforma costituzionale, la seconda interviene direttamente sulla Carta e probabilmente dovrà passare per un referendum.
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