Maria Sole Tognazzi: «Gianmarco scoprì l’esistenza di nostro fratello Thomas dopo che ci giocò in spiaggia»
La collaborazione con Francesca Archibugi, racconta Maria Sole Tognazzi, è stata idilliaca ma ha rischiato di deragliare per un traghetto. Hanno scritto insieme il suo ultimo film, Dieci minuti, dal 25 gennaio in sala, dal romanzo di Chiara Gamberale. «Io soffro il mal di mare, Francesca a un certo punto mi dice: sarebbe bello se la nostra protagonista per affrontare la prova tosta del confronto con la madre si imbarcasse a Napoli, verso la Sicilia. Bellissimo anche cinematograficamente, no? All’alba, in novembre, con l’ansia della luce giusta che dura un attimo, io terrorizzata, imbottita di medicinali. Però è venuta bene». Una nuova immersione in un personaggio femminile: Barbara Ronchi è Bianca, una donna lasciata dal marito dopo una storia di vent’anni. «Il film è la cronaca della sua rinascita, la sua paura di riuscire a farcela. Erano anni che volevo lavorare con Barbara. Racconto donne che fino a poco tempo fa al cinema erano comprimarie, le metto al centro della scena. Attenzione: non è un cinema rivolto alle donne, parlo anche agli uomini».
Margherita Buy ormai è la sua attrice feticcio.
«Da Viaggio sola, appena c’è un ruolo adatto penso a lei: fantastica, piena di ironia. Qui ГЁ una psichiatra, la dottoressa Braibanti, forte, sicura di sГ©, misteriosa. Che esorta Bianca a provare ogni giorno 10 minuti di qualcosa mai fatto prima. I miei, appunto, sono stati sul traghettoР’В».
Com’è nato il personaggio, che nel libro non c’è, della sorella Jasmine che Bianca scopre da adulta, Fotinì Peluso?
«Ho raccontato a Francesca quando abbiamo scoperto un altro fratello, Thomas (figlio di Ugo Tognazzi e Margarete Robsahm, ndr). E abbiamo fatto entrare in gioco una sorella, Jasmine. Un modo per rendere piР“в„– mio il libro Chiara. Г€ stata generosa, ci ha lasciato pagine biancheР’В».
Come andò per voi?
«Io ero troppo piccola. La reazione sublime fu quella di Gianmarco. UnРІР‚в„ўestate arrivГІ questo bambino norvegese, biondo, che non parlava una parola di italiano. Sono stati insieme tutto il giorno a giocare al mare. Tornati a casa, Gianmarco disse ai miei: “Tranquilli, la giornata ГЁ andata benissimo. Guardate, non sembriamo due fratelli?” A quel punto glielo dissero: lo siete veramente. Il ghiaccio era rotto. Qui ci sono due sorelle che sanno lРІР‚в„ўuna dellРІР‚в„ўaltra, ma non si sono conosciute. E lРІР‚в„ўincontro le cambierГ В».
I maschi della sua famiglia sono stati ingombranti?
«Per niente. Abbiamo avuto vite unite e parallele, a intervalli, come ГЁ normale nella vita. Ognuno ha fatto il suo percorso, liberamenteР’В».
Degli attori che ha conosciuto bambina c’è n’è uno, con la macchina del tempo, che le piacerebbe dirigere?
«Marcello Mastroianni. Avevo un debole per lui. Ne ero innamorata da piccola, quando veniva a casa mi sentivo maleР’В».
Quando ha girato «Io e lei» non c’erano ancora le unioni civili. Come le sembra la situazione oggi?
«Mi sembra che siamo tornati indietro anzichГ© andare avanti. Io raccontavo due donne mature, Buy e Ferilli, che stavano insieme. Una coppia come tante ma che nessuno lo aveva fatto prima, come se non esistessero. Io non faccio politica, metto nei film quello che sento il bisogno di dire. Donne che vivono come vogliono. Come anche Petra. In maggio inizio a girare la terza stagione, sono feliceР’В».
Con Paola Cortellesi che ha battuto ogni record con «C’è ancora domani».
«Ci ha messo tutta se stessa. LРІР‚в„ўho visto due volte, la prima ero troppo emozionata. E ci sono tornata con mia madre. Siamo molto legate, la prima volta che abbiano lavorato insieme ГЁ stato nel mio esordio, Passato prossimoР’В».
Lei è molto riservata. È una reazione al fatto che la sua famiglia è stata tanto esposta?
«Non ci vuole lРІР‚в„ўocchio clinico di Braibanti per capirlo. Tutelo la mia vita privata, non solo quella sentimentale. Mi viene spontaneo, sono cresciuta con i miei genitori sui giornali di gossip. La prima volta che io mi sono trovata io su un giornale era per delle foto scattate da un paparazzo nella clinica dove ero nata, dentro lРІР‚в„ўincubatrice. Non ho neanche i social. Come dire, non c’è nulla da nascondere, ma c’è tutto da proteggereР’В».
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