Wangiri, “uno squillo e giù”. Ecco in cosa consiste la truffa telefonica
È tornata in voga la frode del wangiri, si tratta della truffa della chiamata senza risposta. Grazie a questa strategia i truffatori chiamano per addebitare servizi telefonici particolarmente onerosi oppure attivare canoni ad abbonamenti premium. Sono diverse le banche che stanno cercando di fare chiarezza sul tema e mettere in guardia le possibili vittime. Ecco di cosa si tratta e come tutelarsi.
Wangiri, uno “squillo e giù”
La truffa è nata in Giappone e si è diffusa nel mondo. Il wanagiri in versione “classica” prevede una chiamata brevissima senza risposta da un numero estero, accade spesso che la vittima cerchi di ricontattare il numero e quindi venga e automaticamente indirizzata verso un contatto a pagamento che addebita uno o due euro in pochissimi secondi. Lo affermano gli esperti di Panda Security.
I momenti della chiamata
Questa tipologia di frode avviene in momenti in cui è molto probabile che la vittima non possa rispondere immediatamente, un esempio è durante l’orario lavorativo oppure la notte. La chiamata dura pochissimi secondi e viene effettuato un solo squillo, i truffatori non lasciano messaggi in segreteria. Si tratta di un vero e proprio trucco che invoglia l’utente a richiamare per soddisfare la propria curiosità. La truffa, però, è dietro l’angolo e così il malcapitato si troverà a sborsare tariffe elevatissime.
Come difendersi
Ecco alcune misure che puoi adottare per difendersi dal wangiri. Innanzitutto è bene non richiamare numeri sconosciuti. Se si riceve una chiamata da un numero sconosciuto, specialmente se è internazionale, è meglio evitare di richiamare. Se la chiamata è importante, la persona o l’azienda lascerà un messaggio vocale o ricontatterà in un altro modo. Inoltre ci sono molte app di sicurezza disponibili che possono aiutare a identificare e bloccare chiamate indesiderate.
Alcune di queste app forniscono anche informazioni sugli utenti che hanno segnalato un numero come sospetto. Inoltre è bene segnalare il numero sospetto alle autorità competenti, questo può contribuire a proteggere anche gli altri utenti. È bene evitare di condividere il proprio numero di telefono su siti web, social media o in modo indiscriminato. Infine è consigliabile mantenere il proprio smartphone e le app sempre aggiornate in quanto possono essere apportati miglioramenti alla sicurezza e nuove funzionalità per proteggersi dalle truffe telefoniche.
Quando guadagnano i criminali
Questo genere di frode risulta estremamente remunerativo per i criminali, poiché è interamente automatizzato e mira a un vasto numero di vittime, generando profitto anche con importi minimi per ciascuna chiamata. I prefissi internazionali più frequentemente associati alle chiamate wangiri sono stati identificati dall’Interpol, con origine prevalentemente dalla Moldavia (+373), dal Kosovo (+383) e dalla Tunisia (+216). Contrastare tali truffe risulta complesso poiché i numeri utilizzati possono essere sconosciuti e difficilmente identificabili.
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