Assegno di inclusione in pagamento il 26 gennaio, ma siamo sicuri che avete fatto tutto in regola?

assegno di inclusione in pagamento il 26 gennaio, ma siamo sicuri che avete fatto tutto in regola?

Assegno di inclusione in pagamento il 26 gennaio, ma siamo sicuri che avete fatto tutto in regola?

L’Assegno di inclusione è la misura che dal primo gennaio ha preso il posto del Reddito di cittadinanza. Siamo di fronte a una grande novità quindi. E come per tutte le novità, fintanto che la misura non entrerà a regime, i dubbi e le perplessità restano. A partire dalla data del primo pagamento. Il 26 gennaio si sta lentamente avvicinando. E proprio questo il giorno deputato al primo pagamento del nuovo sussidio, almeno stando a quanto promesso e dichiarato dai legislatori. Bisogna però vedere se gli interessati hanno fatto tutto come previsto, perché non basta la domanda di Assegno di inclusione, serve altro. “Salve, mi chiamo Vincenzo e sono in attesa dell’esito della domanda di Assegno di inclusione. L’ho presentata tramite Patronato, ma non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione in risposta da parte dell’INPS. Mi avevano detto che presentare la domanda subito portava a rientrare nel pagamento già il 26 gennaio. Mi sembra strano che non ci siano comunicazioni. Allora come si fa a ricevere un sussidio tra 6/7 giorni se non sappiamo nulla?”

Per l’Assegno di inclusione arriva il primo pagamento il 26 gennaio

Dallo scorso 18 dicembre l’Assegno di inclusione è richiedibile tramite il portale istituzionale dell’INPS. Il sussidio che ha preso il posto del Reddito di cittadinanza può essere richiesto sia da soli che tramite Patronato. Infatti la domanda è sempre telematica, tramite la prevista procedura on line sul già citato sito INPS. Per le richieste autoctone serve lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), ovvero quelle credenziali che danno diritto all’accesso all’area riservata ai servizi al cittadino da parte dell’INPS. In alternativa va bene anche la CIE, Carte di Identità Elettronica o la CNS, Carta Nazionale dei Servizi. Con la procedura autonoma tramite questi strumenti, subito dopo la presentazione della domanda di Assegno di inclusione, che non è certo difficile visto che ricalca in tutto la vecchia procedura con il vecchio formulario del Reddito di cittadinanza, si può passare alla sottoscrizione del PAD, cioè il Patto di attivazione digitale. Si tratta della novità assoluta delle misura, perché senza sottoscrivere questo patto i richiedenti non possono considerare come completata la procedura di presentazione dell’intera istanza. In termini pratici, chi ha presentato solo la domanda di Assegno di inclusione, magari tramite Patronato, ma non ha provveduto alla sottoscrizione del PAD, è come se non avesse fatto ancora nulla. Inutile, dunque, aspettare il 26 per il pagamento.

Le date dell’Assegno di inclusione, ecco come funzionano

L’Assegno di inclusione ha delle regole chiare e particolari che lo differenziano dall’ormai vecchio reddito di cittadinanza. Infatti lo strumento è di fatto vincolato alla partecipazione attiva da parte dei beneficiari a percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Ed è vincolato alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Con il reddito di cittadinanza prima si prendeva il sussidio e poi si passava ai patti da sottoscrivere. Con l’Assegno di inclusione si fa il contrario, prima il patto poi le ricariche. Naturalmente, sempre che i requisiti siano soddisfatti. Oltre ai requisiti di cittadinanza e residenza effettiva in Italia, dal punto di vista economico bisogna avere un ISEE non superiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui da adeguare, moltiplicandolo, alla relativa scala di equivalenza. Come dicevamo però, la domanda non basta. Serve avviare il percorso di attivazione digitale e di inclusione sociale e lavorativa. E per fare questo bisogna iscriversi alla piattaforma SIISL, acronimo di Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, dove bisogna sottoscrivere il già citato PAD.

Come capire se la procedura di richiesta dell’ADI è stata completata tutta

Ed è proprio la data di sottoscrizione del PAD a essere fondamentale per la decorrenza del beneficio. Infatti l’Assegno di inclusione decorrerà dal mese successivo a quello in cui il richiedente sottoscrive il patto di attivazione digitale e non da quello successivo al mese di presentazione della domanda di ADI. Solo per gennaio, per chi ha provveduto a completare iscrizione PAD e presentazione della Domanda entro il 7 gennaio scorso, la decorrenza sarà da questo mese corrente. Infatti è stato confermato che l’INPS utilizzerà i dati ISEE 2023 per i primi pagamenti dell’Assegno di inclusione, salvo poi conguagliare gli importi in base al nuovo ISEE per le mensilità successive. E i pagamenti dovrebbero arrivare sulla card gialla del Reddito di cittadinanza, in attesa che parta la nuova card ADI che verrà rilasciata ai beneficiari nelle prossime settimane dopo convocazione da Poste Italiane.

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