La ristrutturazione di una casa open space in uno dei più famosi edifici brutalisti di Madrid
Nel 1974, l’architetto Fernando Higueras progettò, con la collaborazione di Antonio Miró, un edificio senza precedenti nel cuore di Madrid. Oggi, a 50 anni di distanza, l’edificio è diventato una delle icone dell’architettura brutalista di Madrid. Passando da Calle Santa Cruz de Marcenado (vicino alla rotonda Ruiz Jiménez e a Calle San Bernardo) si può ammirare il giardino verticale che pende dalla sua struttura in cemento.
Le case al suo interno si aprono su grandi terrazze che percorrono tutta la lunghezza dell’edificio. Le fioriere scandiscono il ritmo delle facciate e risolvono i giunti di dilatazione. Le sporgenze di queste terrazze sono progettate per permettere al sole invernale di entrare all’interno delle case, ma per fare il contrario in estate: proteggerle dal calore e mantenerle fresche.
edificio brutalista madrid fernando higueras
Uno dei cortili interni dell
La vegetazione che cresce da anni sulle terrazze aiuta ad assorbire il rumore urbano, sostituendo il rumore del traffico con il canto degli uccelli e il refrigerio dei cortili interni e dei balconi. In questo modo Higueras è riuscito magistralmente a portare il paesaggio all’interno delle abitazioni. Ora, uno degli appartamenti di queste abitazioni militari progettate negli anni Settanta, che occupa un intero isolato, ha subito una completa trasformazione per diventare la casa-studio degli architetti Virgilio Ortiz e Juan C. Guardia, dello studio Guardia Ortiz Arquitectos, situata nel blocco A.
paredes curvas de madera
L’obiettivo principale del progetto di ristrutturazione è recuperare lo spirito originale della casa, valorizzando la struttura dell’edificio ma aggiornandolo per la vita del XXI secolo. Il blocco è organizzato attorno a un cortile interno di dimensioni generose che fornisce ventilazione e illuminazione alle abitazioni, in modo che praticamente tutti i 180 metri quadrati della casa siano inondati di luce naturale.
salon abierto en tonos blancos
salon abierto en tonos blancos
salon abierto en tonos blancos
“Ci sembrava fondamentale poter intuire la preziosa struttura dell’edificio all’interno della casa”, spiega lo studio, “ma il punto di partenza era una casa che non aveva nulla a che fare con l’esterno: gli spazi erano molto compartimentati, quindi abbiamo eliminato il rivestimento di pilastri e travi. Anche i materiali utilizzati non avevano nulla a che fare con l’essenza di Higueras, quindi quello che cercavamo era soprattutto di generare un dialogo tra l’interno e l’esterno”, spiega Virgilio.
cocina abierta al salón
cocina abierta al salón
Come accade in quasi tutti gli interventi di restauro, per recuperare lo spirito primitivo con cui era stato concepito lo spazio, è stato necessario eliminare gli elementi superflui. In questo caso, sono stati eliminati i massetti delle ringhiere della terrazza e i doppi infissi in legno scuro, oltre ai controsoffitti e al rivestimento del camino.
“I fattori condizionanti ci hanno aiutato molto quando si trattava di prendere decisioni, dall’acquisto della casa al lasciare la struttura nuda per poter recuperare lo spirito originale di Fernando Higueras di 50 anni fa”, commentano.
dormitorio minimalista decorado en blanco
dormitorio minimalista decorado en blanco
dormitorio minimalista decorado en blanco
Il risultato è una casa open-concept senza tempo, piena di luce e circondata da piante, che funge da rifugio nel cuore della frenetica città di Madrid. Le finiture in legno laccato bianco sono in armonia con le pareti e le piastrelle del pavimento che, insieme alle travi in cemento a vista e alle finestre, conferiscono all’appartamento grande ampiezza e luminosità. Infatti, al centro della casa è stata installata una porta scorrevole che separa la cucina open space dal soggiorno e dal resto delle stanze, dando un tocco originale e unico all’abitazione e consentendo una vista open space da entrambe le estremità della casa.
baño en habitación separado con una cortina
baño en habitación separado con una cortina
Gli architetti Virgilio Ortiz e Juan C. Guardia, dello studio Guardia Ortiz Arquitectos, nella loro casa di Madrid. La sedia è di Pierre Paulin.
@guardiaortizarquitectos