La sfida del Fai: “Gioielli da recuperare”
Sono tornati a splendere, e soprattutto a ‘respirare’ (uno era ancora ingabbiato in seguito al terremoto), i leoncini del portale della seconda metà del Trecento che si affaccia su via del Trivio della chiesa di San Francesco, lesionati dal sisma. L’intervento di restauro e pulitura, su stimolo del rettore del convento, frate Danilo Marinelli, che ha interessato il Fai di Ascoli, è stato eseguito dall’impresa Halt, in seguito all’approvazione del Comune, ente proprietario del bene, e della Soprintendenza, grazie al generoso contributo di Giancarlo Gabrielli. “Un leoncino – dice la presidente del Fai Marche, Alessandra Stipa – era ingabbiato dal 2016, dal sisma. Il rettore del convento, padre Danilo, ha avvicinato il Fai. La nostra delegata, l’architetto Serena Vitali, aveva già partecipato al restauro dei leoncini nel 1981con il papà ingegnere, quindi aveva la documentazione pregressa. Il progetto del restauro è stato sottoposto al restauratore Davide Borzacchini e presentato al Comune che ha rilasciato il permesso per procedere, e poi abbiamo seguito con la Soprintendenza l’iter. Padre Danilo ha finanziato in parte il restauro, mentre il resto è stato finanziato da Giancarlo Gabrielli”.
La storia dei leoncini parte da lontano, da più di quarant’anni fa (1981) quando furono restaurati una prima volta e fu consolidata anche la struttura. L’intervento fu eseguito dalla Adriatica Pali di Vitali e dal restauratore del Comune, Nino Borraccini. Col tempo, a causa degli agenti atmosferici e delle azioni del sisma che si è ripetuto varie volte negli ultimi quarant’anni, fino ad arrivare a quello del 2016, le stuccature delle lesioni hanno mostrato la necessità di essere ripristinate e, nell’ambito della messa in sicurezza dei beni storici, il Comune ha coperto uno dei leoncini apparentemente più in pericolo con una struttura protettiva. Durante l’ultimo sopralluogo prima del restauro, è emerso anche il distacco di una porzione del capitello in marmo raffigurante elementi vegetali. “Ora che i leoncini risplendono di pulizia e di perfezione – dicono dal Fai –, non rimane che completare la pulizia dei portali di San Francesco, operazione che vedrà sempre il Fai al fianco di chi vorrà spendersi per il bene della città”. Ma gli occhi vigili della delegazione di Ascoli del Fai continuano a essere rivolti anche verso altri due beni: la chiesa di Sant’Angelo Magno e quella dell’Annunziata. “Stiamo lavorando al fianco delle istituzioni – conclude la Stipa – per cercare di risolvere il problema di Sant’Angelo Magno. Il progetto è pronto, la Soprintendenza ha dato l’ok, rimane solo da definire la pratica per la liquidazione dei fondi, ovvero cercare dove trovarli. Per l’Annunziata auspichiamo nella possibilità di tenerla aperta”.
Lorenza Cappelli
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