Parma, itinerario insolito per ammirare i capolavori Liberty_Foto Turismo – Comune di Parma – Case Bormioli – ©Roberto GorreriDoruntina Film (6)
Parma possiede un patrimonio storico e architettonico che regala sempre nuove scoperte ed emozioni: città medievale, rinascimentale, ducale e della musica. Ma anche del Liberty (o Art Nouveau) che si affermò in Italia agli inizi del Novecento, ispirato al mondo floreale, utilizzato nelle decorazioni di palazzi, di ville, di balconi, di mobili e anche in preziosi affreschi per gli interni.
Il viaggio nel Liberty parmigiano non può che iniziare dal centro storico. Alle spalle del Duomo e del Battistero, fra piazzale Salvo d’Acquisto e via del Prato, all’ombra del monumentale complesso di San Francesco si affaccia il Residence Liberty, già Mobilificio Guastalla, progettato da Giorgio Alessi Canosio nel 1907.
Pochi passi e sempre a firma dello stesso progettista, un altro palazzo Liberty tutto da ammirare: attraversata piazza Duomo e proseguendo verso via Cavour, si incontra il Palazzo della Riserva dove nell’ingresso principale l’arte floreale è inconfondibile nelle decorazioni di Riccardo Del Prato. Ed è una sorpresa il vicino Palazzo delle Poste Centrali: costruito nel 1905 dall’architetto Moderanno Chiavelli, puro stile Liberty dalla facciata agli interni, con i soffitti riccamente decorati con gli affreschi, opera dei pittori Paolo Baratta e Cleomene Marini mentre gli inserti scultorei sono di Alessandro Marzaroli.
Nel vicino borgo del Parmigianino, al civico 6, si affaccia Palazzo Raboni, dove l’arte floreale ritorna nei decori dei balconi e delle finestre mentre in Via Repubblica 43, Palazzo Lusignani è stato (ri)disegnato da Fortunato Morestori nel 1916, e gli interni sono magnificamente arredati secondo i dettami dell’Art Nouveau.
Sul Lungo Parma il fascino del Liberty conquista nelle facciate di Case Bormioli, realizzate nel 1905 su progetto dell’architetto Alfredo Provinciali. Proseguendo, all’altezza di Ponte Italia, in viale Rustici uno degli esempi più importanti di Art Nouveau a Parma: il Villino Bonazzi che, con le sue splendide decorazioni e motivi floreali sulla facciata, nelle porte e sui balconi, lascia incantati. Progettato nel 1911 dall’architetto Mario Stocchi Monti, il Liberty sembra prendere vita in tutte le sue forme eclettiche, dall’ingresso modulato ad angolo, alla torretta e al corpo quadrangolare con le margherite dipinte, e con un ventaglio di decorazioni di altissimo pregio.
Poco lontano, in via Frugoni, il Liberty parmigiano ritorna nelle facciate delle Case della Cooperativa La Casa, realizzate nel 1915 dall’architetto Massimo Maffei e in Palazzo Malpelli, in Piazzale Corte d’Appello.
Lungo stradone Martiri della Libertà, ispirato ai Boulevard francesi, fra eleganti ville e sullo sfondo il raffinato Casino Petitot, ritornando verso il centro si “incontra”, nell’omonima via, Villa Barilla con le sue spettacolari finestre e i balconi in ferro battuto, realizzata nel 1911 dall’architetto Mario Stocchi Monti (lo stesso del Villino Bonazzi), col contributo di Olindo Tomasi, e poi ritoccata nel 1916.
Anche l’Oltretorrente ha il suo capolavoro di arte floreale: tutta da ammirare in via D’Azeglio 6, Casa Valesi, progettata nel 1911 dall’architetto Moderanno Chiavelli (lo stesso “autore” del Palazzo delle Poste), con l’elegante torretta, la facciata impreziosita dalle decorazioni floreali e dei ferri battuti fitomorfi dei balconi.
Risalendo verso ponte Italia, con una passeggiata un po’ più lunga, si arriva invece al cimitero monumentale della Villetta, che conserva al suo interno monumenti funebri di pregio con decorazioni in stile Déco.
Appena fuori Parma, a Mamiano di Traversetolo, la Fondazione Magnani Rocca, con l’elegante Villa al cui interno si può ammirare un’importante collezione d’arte e il parco secolare.
E per concludere l’affascinante viaggio alla scoperta del Liberty parmense, trasferta a Salsomaggiore, a 35 km da Parma, per ammirare l’imponente facciata delle Terme Berzieri (in attesa della riapertura dei magnifici interni, in via di ristrutturazione), uno dei massimi capolavori Art Déco in Europa. Inaugurate nel 1923 su progetto di Ugo Giusti e Giulio Bernardini, sono decorate dal fiorentino Galileo Chini, che firma anche gli affreschi dell’ex Grand Hotel des Thermes (oggi Palazzo dei Congressi) al cui interno, nel Salone Moresco, il regista parmigiano Bernardo Bertolucci girò alcune famose scene del film, premio Oscar, “L’ultimo imperatore”.
Per tradurre in una esperienza questo itinerario, si può fare riferimento ai tour guidati in bicicletta, come quello proposto da Pedalart. Restando in sella, a disposizione anche i tour ideati dal Club di prodotto Parma by Bike come quello proposto dalla guida Elisabetta Ivaldi: un percorso di un paio d’ore, pedalando tra i viali della città, alla ricerca delle ville e dei villini Liberty, voluti dalle famiglie benestanti per primeggiare sulle altre. Chi invece preferisse scoprire il Liberty a piedi, può richiedere un tour personalizzato.
Per info: www.parmawelcome.it
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