Isw, azioni di Mosca contro neonati del Lugansk sono genocidio: "Vietato tenere i bimbi a non russi"
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Le autorità della regione occupata di Lugansk, nell’Ucraina orientale, minacciano le madri negli ospedali di portare via i loro neonati se nessuno dei genitori riesce a dimostrare di avere la cittadinanza russa: lo riporta l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), commentando che queste azioni violano l’Articolo 2 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.
Madri dovranno dimostrare cittadinanza russa
Il capo dell’Amministrazione militare del Lugansk, Artem Lysogor, ha annunciato che da lunedì prossimo le madri che partoriscono negli ospedali della regione dovranno dimostrare la cittadinanza russa di almeno uno dei genitori del bimbo “affinché quest’ultimo possa essere dimesso dall’ospedale”, afferma il centro studi statunitense citato da Ukrainska Pravda.
Secondo gli analisti dell’Isw, tali azioni violano in particolare l’articolo 2d della Convenzione, che definisce il genocidio come l’introduzione di “misure miranti ad impedire nascite all’interno” di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.
Un libro di testo scolastico “Conforme a standard russi”
“I funzionari di occupazione russi continuano gli sforzi per militarizzare e indottrinare i giovani ucraini nell’Ucraina occupata – scrive l’Isw nell’ultimo report sulla guerra russo-ucraina – la Repubblica popolare di Lugansk (LNR) ha dichiarato il 1° maggio che sta sviluppando un nuovo libro di testo che presenterà la storia recente nell’oblast di Luhansk occupato in conformità con gli standard educativi russi”.
Un funzionario dell’occupazione dell’oblast di Zaporizhia, Vladimir Rogov, secondo l’Isw, ha dichiarato il 2 maggio che “200 bambini hanno recentemente partecipato ai giochi militare-patriottici delle organizzazioni giovanili militari-patriottiche russe del Movimento dei Primi e di Yunarmiya nelle zone occupate di Berdyansk e Melitopol”.
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