Pizzeria, ordine da 600 euro annullato dall’app di consegna 10 minuti prima del ritiro: «Non sapevamo cosa fare, era tutto pronto»
Lavorare nella ristorazione richiede diverse capacità e una di queste è relativa alla gestione dello stress e della pressione che derivano dalla necessità di rispettare tempi molto stretti e ben definiti. Se un cliente attende troppo l’arrivo del suo piatto, per quanto possa essere giustificato l’eventuale ritardo, sarà molto difficile che torni. Per questo motivo, non solo il singolo ma l’intero team deve saper comunicare e tenere conto di ogni singolo step per riuscire a provvedere alle richieste in maniera adeguata.
Quando, tuttavia, un terzo elemento si inserisce tra lo staff e il cliente, la situazione si fa immediatamente più complessa. Questo terzo elemento è rappresentato dalle compagnie che si occupano di ritiro e consegna del cibo e nonostante la loro indubitabile utilità, spesso si verificano situazione problematiche, come nel caso della Pizzeria Santoro, dove un ordine da ben 600 euro ha rischiato di andare in fumo.
Momenti di panico
Non è la prima volta che qualcuno si lamenta dei servizi di ritiro e consegna a domicilio di cibo (e non solo): spesso l’ordine arriva freddo, a volte non arriva proprio, ogni tanto è danneggiato o c’è un errore e non è affatto quello che volevamo… insomma, per quanto si tratti di una grossa comodità, i problemi sembrano moltiplicarsi quando si ha a che fare con un questo tipo di compagnie.
Nel video pubblicato dalla Pizzeria Santoro’s vediamo subito che qualcosa non va: due dipendenti si guardano tra di loro, poi allo schermo su cui è indicato l’ordine, e un’espressione di choc appare sui loro volti. La spiegazione? «Dice “L’ordine è scaduto perché il locale non l’ha accettato. Non sarà addebitato”», spiega un impiegato, leggendo ad alta voce.
Le parole causano rabbia e panico: Uber Eats avrebbe dovuto ritirare entro 10 minuti un ordine di 600 euro pronto da poco e a cui tutti avevano lavorato sin dalla mattina per assicurarsi che fosse terminato per tempo, e ora la pizzeria rischia di rimanere con decine di pizze e contorni e nessun pagamento. Una delle dipendenti, una ragazza bionda, non si arrende e prende la situazione nelle sue mani: «A questo punto, chiamo il servizio clienti di Uber».
Dopo diverso tempo al telefono, tanta paura e frustrazione, il problema è stato risolto: si tratta di un errore del sistema, che avrebbe dovuto accettare automaticamente l’ordine. Diversi utenti hanno fatto notare che quando si tratta di ordini così importanti sarebbe meglio chiamare direttamente il locale ed evitare un passaggio intermedio, mentre qualcuno aggiunge: «Quando lavoravo in pizzeria, ci rifiutavamo di usare servizi terzi, non vale la pena e si tengono un sacco di soldi».
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