I manganelli della sinistra
Vedere ragazzini manganellati da agenti di polizia non è mai un bello spettacolo. Quello che è successo ieri per le strade di Pisa durante un corteo non autorizzato pro Palestina farà discutere a lungo e probabilmente avrà pure strascichi di ogni genere. Le immagini documentano lo scontro finale, non sappiamo che cosa sia successo prima tale da giustificare l’ordine di caricare i manifestanti. Siamo ovviamente contro ogni abuso ma non cadiamo nella trappola che vuole dipingere a prescindere la polizia violenta e la controparte una brigata di angioletti.
Anche le sacrosante libertà di opinione e protesta hanno delle regole che vanno rispettate, altrimenti è il far west. Per questo è certamente da violenti provare a forzare un blocco di polizia messo a protezione non di un governo o di una idea bensì di luoghi e persone dichiaratamente nel mirino di manifestanti non tutti armati di sole buone intenzioni.
È falso e folle sostenere che è la polizia a volere innescare un clima violento, semmai è l’inverso. Il clima di violenza prende forma e forza proprio dalle parole di chi oggi punta il dito contro i poliziotti, cioè da quella sinistra dalla Schlein a Conte fino a De Luca che considera questo governo illegittimo e la premier «una stronza», da chi sostiene che Israele sta commettendo un olocausto tacendo sulla strage di Hamas, da chi considera tipo il professore Orsini Biden «il più grande criminale della storia». Un crescendo di parole violente che preoccupa anche il presidente Mattarella al punto che a sorpresa ieri ha chiesto aggiungiamo noi, alla sinistra di mettere fine a «un’intollerabile sequenza di insulti e violenze verbali e persino di effigi bruciate e vilipese della stessa presidente del Consiglio» perché «sono manifestazioni che negano la dignità stessa della politica».
Chi ha alimentato tanto odio e chi non lo ha denunciato con forza oggi non ha alcun titolo per fare la morale sui poliziotti di Pisa, per di più prima di sapere come siano andate davvero le cose. Manganellare con le parole non è meno grave o pericoloso di farlo con il bastone, ma questo a quei ragazzi coinvolti negli scontri di ieri purtroppo, prima di Mattarella, nessuno lo ha spiegato.
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