Il Senato ha approvato in via definitiva il testo di conversione relativo al nuovo Decreto Superbonus. Ecco, nel dettaglio, quali sono i cambiamenti previsti.
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E’ giunta ufficialmente al capolinea l’era del Superbonus 110%, la misura edilizia instaurata nel 2020 durante il secondo governo Conte. L’Aula del Senato, con 81 voti a favore, 48 contrari e 4 astensioni, ha infatti dato il via libera definitivo al nuovo Decreto Superbonus n.212 del 29 dicembre 2023. Ciò significa che dal 1° gennaio 2024 l’agevolazione scende al 70%.
Via libera da parte del Senato: il nuovo Decreto Superbonus diventa legge
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In pratica la possibilità di usufruire della quota del 110% resta vigente soltanto solo per chi ha deciso di optare per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori certificati entro dicembre 2023. In più è previsto un sostegno anche per quei cittadini che percepiscono un reddito Isee non superiore ai 15mila euro e che non sono riusciti a terminare gli interventi entro il 31 dicembre 2023, ma hanno un avanzamento dei lavori che raggiunge almeno il 60%.
Il contributo, in arrivo da un fondo di 16 milioni di euro stanziato appositamente, sarà disponibile per le spese effettuate dal 1°gennaio al 31 ottobre 2024. La legge prevede anche una sanatoria per coloro i quali, entro la fine del 2023, non abbiano completato i lavori di efficientamento energetico necessari per l’agevolazione al 110%: in questo caso, infatti, non bisognerà restituire le somme già erogate.
Nel secondo articolo il testo limita ulteriormente le deroghe al divieto di cessione del credito nelle ipotesi di demolizione e ricostruzione di edifici. Nello specifico, viene esteso il divieto generale di utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura anche agli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici alle zone sismiche 1, 2 e 3, comprese in piani di recupero di patrimonio edilizio o riqualificazione urbana per le quali non sia stato richiesto prima del 30 dicembre 2023 il relativo titolo abilitativo.
L’articolo 2 introduce inoltre anche l’obbligo di stipulare un’assicurazione contro il rischio sismico, per quei cittadini che hanno beneficiato dell’agevolazione al 110% per interventi nei territori colpiti da terremoti in cui è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Nuovi limitazioni anche per il Bonus Barriere Architettoniche
Sono stati stabilite nuove limitazioni anche per quanto riguarda gli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Nel dettaglio, viene riconosciuta una detrazione Irpef pari al 75%, fino al 2025, sulle spese sostenute per la rimozione di eventuali ostacoli alla mobilità all’interno degli edifici, anche nel caso non siano presenti persone con limitata capacità motoria.
Le spese saranno ammesse soltanto per interventi effettuati su:
- scale;
- rampe;
- ascensori;
- servoscala;
- piattaforme elevatrici.
Intanto, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha firmato un provvedimento che stabilisce una proroga di 20 giorni per le comunicazioni relative a sconto in fattura e cessione del credito da parte di cittadini e imprese che stanno usufruendo di incentivi nell’ambito dell’edilizia. La scadenza, come annunciato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, dovrebbe slittare dal 16 marzo al 4 aprile 2024.
Le reazioni politiche al nuovo decreto Superbonus sono state, come spesso accade, contrastanti. Nel corso della votazione a Palazzo Madama, il senatore di Forza Italia Roberto Rosso ha dichiarato soddisfatto:
Abbiamo aiutato le famiglie meno abbienti, riconoscendo a chi ha un reddito sotto i 15.000 euro un contributo per compensare la riduzione del bonus dal 110 per cento dell’altro anno al 70 per cento del 2024. Ciò dà ai condomini la possibilità di concludere i lavori, perché nei condomini ci sono diverse possibilità economiche familiari.
Molto meno entusiastico, invece, il commento del senatore del Pd Michele Fina, il quale ha affermato:
Il decreto-legge oggi in discussione non risolve il problema sul campo, ma si limita a introdurre una specie di sanatoria per coloro che non sono riusciti a completare i lavori, abdicando rispetto alle concrete soluzioni che sarebbero state necessarie. Insomma, è un vero e proprio pasticcio. Per vostra responsabilità, nelle prossime settimane saremo spettatori di gravi contenziosi e fallimenti di molte imprese.
Il Decreto Superbonus è legge: foto e immagini
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