Israele - Hamas in guerra, le notizie di oggi | Uccisi 21 soldati israeliani in un attacco a Gaza. Nuovi raid di Usa e Regno Unito contro gli Houthi

israele - hamas in guerra, le notizie di oggi | uccisi 21 soldati israeliani in un attacco a gaza. nuovi raid di usa e regno unito contro gli houthi

Israele – Hamas in guerra, le notizie di oggi | Uccisi 21 soldati israeliani in un attacco a Gaza. Nuovi raid di Usa e Regno Unito contro gli Houthi

• È il 109° giorno di guerra: «25.490 palestinesi morti», comunica Hamas. Il 70% delle vittime, secondo l’Onu, sono donne o bambini (dato del 18 gennaio). Secondo una stima delle agenzie di intelligence Usa, le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso solo il 20-30% dei militanti di Hamas (dato del 21 gennaio). In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre. • Irruzione alla Knesset dei parenti degli ostaggi, lavori interrotti. • Khan Yunis, «almeno 50 morti dopo l’attacco israeliano, 100 feriti». • La denuncia dell’Onu: «Israele ostacola le missioni umanitarie nel nord di Gaza».

Ore 11:15 – Chi è Mohammad Hannoun, l’imam di Genova che indice cortei «per la fine dell’entità sionista»

(di Monica Ricci Sargentini) «Dopo 75 anni di occupazione del movimento sionista israeliano, Dopo 104 giorni di genocidio a Gaza, la situazione sembra drammatica per l’eccesso sproporzionato di: appoggio del sistema guerrafondaio al governo israeliano, il doppio standard della cosiddetta comunità internazionale che rimane completamente assente dalle sue responsabilità» è il post apparso venerdì 18 gennaio sulla pagina Facebook di Mohammad Hannoun, l’architetto palestinese trapiantato a Genova fondatore della onlus Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese), dell’Associazione dei palestinesi in Italia (Api) e della Europeans for Al-Quds. «Per noi Palestinesi — scrive — il percorso è chiaro, quello dopo la fine dell’entità sionista con la nascita di un stato palestinese indipendente e sovrano». Di Hannoun sono note le relazioni con i leader di Hamas, tra cui Ismail Haniyeh e Khaled Meshaal, con i quali è stato fotografato in più occasioni e le accuse dei servizi di intelligence israeliani, ma anche europei, di finanziare l’organizzazione terroristica tramite le molteplici attività umanitarie pro-Gaza (…). Leggi qui l’articolo completo

Ore 11:02L’esercito israeliano annuncia l’accerchiamento totale di Khan Yunis

Le forze israeliane di terra hanno completato l’accerchiamento di Khan Yunis, la principale città nel settore meridionale della striscia di Gaza, ed hanno rafforzato la propria presenza al suo interno. Lo ha reso noto il portavoce militare. All’operazione, ha aggiunto, hanno partecipato unità di paracadutisti, della brigata Givati e mezzi blindati, assistiti da unità di commando. Quell’area – ha aggiunto il portavoce -è ritenuta una roccaforte della “Brigata Khan Yunis” di Hamas. Nel corso delle operazioni, ha aggiunto il portavoce, «abbiamo eliminato decine di terroristi e preso possesso di magazzini di armi».

Ore 10:50Onu: «L’assedio sta uccidendo la popolazione di Gaza, ma le bombe non sono l’unica minaccia»

A Gaza le bombe non sono l’unica minaccia alla vita. I residenti mancano di cibo e acqua pulita, le strutture sanitarie sono praticamente inesistenti e le comunicazioni con il mondo esterno sono instabili nella migliore delle ipotesi. È la testimonianza rilasciata da Juliette Touma, rappresentante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, al sito dell’Onu dopo la sua recente visita nella Striscia di Gaza. Touma che si è recata nelle zone centrali tra cui Deir al-Balah, e poi nel sud, a Rafah e Khan Younis, descrive una situazione «assolutamente disperata». La cosa che più colpisce è la condizione di sovraffollamento che si vive nella città di Rafah. La popolazione qui, spiega Touma, è quadruplicata dall’inizio della guerra. «Ovunque si guardi, ci sono sfollati, persone che chiedono aiuto, sono esauste dopo tre mesi e mezzo di quella che è una guerra brutale» aggiunge la rappresentante Onu. «Queste non sono condizioni per gli esseri umani» dichiara Juliette Touma, secondo cui a peggiorare ulteriormente la situazione c’è l’isolamento delle comunicazioni. È impossibile inviare un messaggio WhatsApp o fare una chiamata da un cellulare all’altro. «È inimmaginabile essere nel bel mezzo di una zona di guerra, aver bisogno di chiamare un’ambulanza o chiedere aiuto o parlare con i tuoi cari e non poterlo fare», aggiunge. E la mancanza di comunicazione rende difficili anche le operazioni di aiuto da parte delle organizzazioni umanitarie .«L’assedio – conclude – sta uccidendo silenziosamente la popolazione di Gaza».

Ore 10:43Gli Houthi contro Usa e Gran Bretagna: «I vostri 18 raid non passeranno impuniti»

Gli Houthi dello Yemen accusano Stati Uniti e Regno Unito di aver lanciato nelle ultime ore «18 attacchi aerei» contro il territorio yemenita, 12 dei quali hanno colpito Sana’a e l’area intorno alla capitale finita nel 2014 sotto il controllo del movimento. Stamani su X il portavoce, Yahya Sare’e, riferisce inoltre di tre raid contro la provincia di Hodeidah (sul Mar Rosso), due contro quella di Taiz (nel centro dello Yemen) e uno contro la provincia di Bayda (nell’est). «Questi attacchi non passeranno senza risposta, né impuniti», ha minacciato. Nel post il portavoce non fa riferimento a vittime o danni a seguito dei raid. Nelle scorse ore la tv degli Houthi, Al Masirah, aveva riferito di raid contro la zona del campo di al-Hafa, a sud di Sana’a, contro l’area di Bani al-Harith, nel nord, la base aerea di al-Dailami, la zona di Saraf, quella di al-Janad nella provincia di Taiz e quella di Mawza, l’area di Radaa nella provincia di Bayda, tra Sana’a e Taiz.

Ore 10:36Tajani: «Seguiamo la linea dei “due popoli, due Stati”, mi auguro che alla fine si possa raggiungere questo obiettivo»

«Quando c’è una guerra è chiaro che le parti che stanno combattendo non possono fare delle scelte che possono apparire come dei cedimenti, ma noi non dobbiamo mai rinunciare ad una visione: dobbiamo essere un po’ come la goccia che scava la roccia»: lo ha detto a RaiNews24 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ribadendo che sulla questione di Israele l’Italia sta «spingendo per la soluzione due popoli, due Stati». «Ieri ne abbiamo discusso a lungo, anche durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea: c’erano tanti ministri dei Paesi arabi, c’era il ministro degli Esteri della Anp, l’Autorità nazionale palestinese, il ministro degli Esteri di Israele, ci siamo confrontati con tutti, abbiamo ascoltato tutti. Però la linea che noi seguiamo è quella dei due popoli, due Stati – ha proseguito -. Mi auguro che alla fine, con un lento lavoro diplomatico, un’azione forte da parte americana e dei Paesi arabi per convincere il mondo palestinese, si possa raggiungere l’obiettivo per il quale noi tutti lavoriamo».

Ore 10:35Il ministro degli Esteri di Hamas: «Senza sanzioni, Israele annetterà la Cisgiordania»

Non sanzionare le forze e i coloni israeliani aprirà loro la strada all’annessione dell’intera Cisgiordania occupata. Lo scrive su X il Ministero degli Esteri di Hamas, spiegando che «l’assenza di sanzioni internazionali efficaci incoraggia le forze di occupazione e le milizie dei coloni a procedere con l’annessione e l’esproprio della Cisgiordania».

Ore 10:30Hamas: «Il bilancio dei morti sale a 25.490»

Sale il bilancio dei morti a Gaza dall’inizio della guerra: secondo il ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas il numero delle vittime è ora arrivato a 25.490.

Ore 10:29La Difesa britannica: «Quattro jet hanno colpito obiettivi Houthi vicino a Sanaa»

Ai raid congiunti compiuti nella notte dalle forze di Regno Unito e Usa contro i ribelli Houthi nello Yemen hanno partecipato quattro jet Typhoon della Raf, decollati dalla base di Cipro. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero della Difesa di Londra secondo cui sono stati colpiti «obiettivi multipli in due siti militari nelle vicinanze dell’aeroporto di Sanaa». Il titolare della Difesa, Grant Shapps, ha affermato che l’intervento mirava a ridurre «le scorte limitate e la capacità di minacciare il commercio globale» degli Houthi.

Ore 10:22Idf: «A Khan Yunis uccise decine di combattenti palestinesi»

Decine di combattenti palestinesi sono stati uccisi a Khan Yunis, dopo che l’esercito israeliano ieri ha assediato la città. Lo ha reso noto l’Idf, precisando che «le truppe hanno effettuato una vasta operazione durante la quale hanno circondato Khan Younis e intensificato l’operazione nell’area, che è una roccaforte significativa della Brigata Khan Younis di Hamas». «Le truppe di terra si sono impegnate in combattimenti ravvicinati, hanno diretto attacchi aerei e hanno utilizzato l’intelligence per coordinare il fuoco, con conseguente eliminazione di decine di terroristi», ha aggiunto l’esercito.

Ore 10:18Il ministro degli Esteri iraniano chiede a Mosca di attivarsi per «fermare la guerra Gaza»

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha incontrato l’omologo russo Serghei Lavrov ieri a New York, in vista di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul Medio Oriente in programma oggi. Amirabdollahian ha chiesto a Mosca di giocare un ruolo più attivo per fermare la guerra a Gaza, riferisce l’agenzia Irna. «Le recenti aggressioni dei sionisti in Siria e Libano mirano a distrarre l’attenzione del mondo dai loro vergognosi fallimenti», ha detto il ministro iraniano. Lavrov, aggiunge Irna, ha invocato una posizione unitaria dei Paesi arabi sulla questione palestinese.

Ore 10:14La Gran Bretagna: «Inaccettabile che gli Houthi raccontino che i loro attacchi avvengano in risposta a quanto accade a Gaza»

Il Regno Unito ha compiuto nuovi raid congiunti con gli Usa contro gli Houthi nello Yemen per «indebolire» le capacita dei ribelli di compiere attacchi «inaccettabili» alle navi nel Mar Rosso. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron sottolineando che Londra ha inviato «il messaggio più chiaro possibile» ed è pronta a continuare la propria azione militare per proteggere la navigazione nella regione. Il responsabile del Foreign Office ha affermato che la seconda azione militare congiunta condotta nella notte dalle forze di Londra e Washington è arrivata in seguito a oltre 12 attacchi degli Houthi contro le navi nel Mar Rosso avvenuti nei 10 giorni dal primo intervento anglo-americano. Cameron si è detto fiducioso sul fatto che i raid possano ridurre le capacità di risposta degli Houthi e li ha accusati di contribuire all’escalation nella regione. Secondo il ministro «non è accettabile» la narrazione dei ribelli secondo cui i loro attacchi avvengono in risposta a quanto sta accadendo a Gaza nel conflitto tra Israele e Hamas.

Ore 10:01Iran agli Usa: i raid sugli Houthi sono un errore strategico

«Abbiamo mandato messaggi agli Usa, avvertendoli seriamente che gli attacchi congiunti» con il Regno Unito contro gli Houthi in Yemen sono «un errore strategico» e «minacciano la pace e la sicurezza regionali e causano l’allargamento della guerra a Gaza». Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, ieri sera New York, dopo l’annuncio degli Stati Uniti sui nuovi raid.

Ore 10:00Cameron: nuovi raid per indebolire le capacità dei ribelli Houthi

Il Regno Unito ha compiuto nuovi raid congiunti con gli Usa contro gli Houthi nello Yemen per «indebolire» le capacita dei ribelli di compiere attacchi «inaccettabili» alle navi nel Mar Rosso. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron sottolineando che Londra ha inviato «il messaggio più chiaro possibile» ed è pronta a continuare la propria azione militare per proteggere la navigazione nella regione.

Ore 09:39Houthi: «I raid di Usa e Gb non resteranno impuniti»

I raid di Usa e Gran Bretagna in Yemen non resteranno «impuniti». Lo dichiarano i miliziani Houthi dopo i nuovi attacchi anglobritannici.

Ore 09:08Gallant: «La morte dei soldati ci costringe a raggiungere obiettivi»

Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant ha espresso le sue condoglianze alle famiglie dei soldati uccisi a Gaza, e ha ricordato che la loro caduta «costringe a raggiungere gli obiettivi della guerra». In un post su X, Gallant ha scritto che «in questa mattina difficile e dolorosa in cui il Libro di Giobbe raggiunge molte case in Israele, il nostro cuore è con le care famiglie nel momento più difficile. Questa è una guerra che determinerà il futuro di Israele per i decenni a venire: la caduta dei combattenti ci costringe a raggiungere gli obiettivi della guerra. Le mie condoglianze dal profondo del cuore alle famiglie delle vittime della campagna e i migliori auguri di pronta guarigione ai feriti».

Ore 09:01Hamas: non abbiamo ricevuto alcuna proposta di cessate il fuoco

Hamas «non ha ricevuto ufficialmente» alcuna proposta di tregua da Israele che preveda la sospensione dei combattimenti per due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo ha detto un portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani, all’agenzia di stampa turca Anadolu. Per Hamas, ha ricordato, «la condizione principale per un accordo è un cessate il fuoco totale e completo, non temporaneo». Solo se questa condizione verrà raggiunta ci potranno essere colloqui sugli ostaggi.

Ore 07:42La furia dei parenti degli ostaggi che inseguono Netanyahu

(di Davide Frattini, corrispondente da Gerusalemme) Il primo ministro risiede a un centinaio di metri oltre il buio e la barriera tirata su dalla polizia, chiude l’ultimo tratto verso il palazzotto in pietra di Gerusalemme ma a essere bloccata è quasi tutta via Gaza. Risiede anche se non è la residenza ufficiale per il capo del governo. Quando Benjamin Netanyahu è tornato al potere dopo le elezioni nel novembre del 2022, la moglie ha insistito perché la sede in via Balfour, non lontano da qui, venisse rinnovata, si era già lamentata in un’intervista tv delle crepe in cucina, dell’intonaco che cadeva sugli ospiti internazionali. Così da mesi la coppia primoministeriale è ospite di Simon Falic, magnate americano dei duty free.I famigliari degli ostaggi li tampinano in tutto il Paese, con qualche base fissa (le tende davanti alla villa di Cesarea sulla costa a Nord), il presidio davanti a questa abitazione e ieri pomeriggio l’assedio al Parlamento, fino all’irruzione durante una seduta della commissione Finanze: dove — visto che si discuteva di allocare fondi — hanno urlato ai deputati «di pagare il riscatto» per il centinaio di rapiti ancora tenuti dai terroristi nei cunicoli della Striscia. Oppure di andarsene e lasciare ad altri il compito di rappresentarli. Leggi qui l’articolo.

Ore 07:02Uccisi 21 soldati israeliani in un attacco a Gaza

Ventuno soldati sono rimasti uccisi ieri nei combattimenti a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari. Si tratta dell’episodio più grave per l’esercito israeliano dall’inizio della guerra. L’attacco è avvenuto nell’area di Almaazi, nel centro della Striscia — non distante da confine — e non come sembrato in un primo momento a Khan Yunis. «Per quanto ne sappiamo — ha detto Hagari —, intorno alle 16:00 di ieri (non nella notte) i terroristi hanno lanciato un razzo contro un carro armato che proteggeva i soldati e si è verificata un’esplosione in 2 edifici a 2 piani. Questi edifici, che l’esercito stava minando, sono crollati, mentre i soldati erano dentro e vicino ad essi».

Ore 04:40Yemen: nuovi attacchi Usa contro gli Houthi, colpiti otto bersagli

Gli attacchi sferrati la scorsa notte da navi e aerei delle forze armate statunitensi e britanniche contro postazioni delle milizie yemenite filoiraniane Houthi hanno colpito in tutto otto bersagli, incluso un sito sotterraneo di stoccaggio di armi, sistemi missilistici e postazioni di lancio, e sistemi di sorveglianza e difesa aerea. Lo hanno reso noto le forze armate dei due Paesi occidentali tramite una nota congiunta. Un funzionario delle Forze armate Usa citato dal quotidiano «The Hill» ha affermato che «in questo momento, stimiamo che l’attacco abbia avuto successo e abbia ottenuto l’effetto desiderato in termini di rimozione delle capacità degli Houthi». Dal 19 novembre scorso gli Houthi hanno attaccato almeno 33 navi da carico in navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, spingendo 14 compagnie di navigazione a interrompere le operazioni in quella regione.

Ore 03:16Cnn, capo Mossad propone esilio per i leader di Hamas

Il capo del Mossad David Barnea ha proposto che i leader di Hamas vengano esiliati dalla Striscia di Gaza come parte di un più ampio accordo di cessate il fuoco, lo rivela la Cnn. Citando funzionari che hanno familiarità con le discussioni, la rete di notizie via cavo afferma che Barnea ha sollevato l’idea durante un incontro a Varsavia il mese scorso con il direttore della Cia Bill Burns e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, e che il segretario di Stato americano Antony Blinken ha nuovamente lanciato l’ipotesi mentre si trovava a Doha all’inizio di questo mese.Uno dei funzionari afferma che il premier del Qatar ha detto a Blinken che l’idea «non funzionerebbe mai», poiché Hamas non crede che Israele fermerà le operazioni militari a Gaza dopo che i leader del gruppo terroristico avranno lasciato l’enclave. Nonostante la guerra durata quasi quattro mesi a Gaza, Israele non è riuscito a catturare o uccidere nessuno dei leader più importanti di Hamas a Gaza e ha lasciato intatto circa il 70% delle forze combattenti di Hamas, secondo le stime israeliane.

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