Tesla prima vittima illustre della crisi nel Mar Rosso. Chi sarà la prossima?
Tesla prima vittima illustre degli attacchi alle navi nel Mar Rosso. Il produttore statunitense di veicoli elettrici di Elon Musk sospenderà gran parte della propria produzione di automobili nello stabilimento vicino a Berlino dal 29 gennaio all’11 febbraio a causa della mancanza di componenti dovuta agli spostamenti delle rotte di trasporto in seguito agli attacchi dei ribelli Houthi sostenuti dall’Iran alle navi per sostenere il gruppo islamista palestinese Hamas.
Tesla prima vittima illustre della crisi nel Mar Rosso
Tesla è la prima azienda a fermare la produzione a causa della crisi in Medio Oriente. Nei giorni scorsi Geely, la seconda casa automobilistica cinese per vendite, e la svedese Ikea si sono limitate a segnalare rischi di ritardi nelle consegne. Ora, ha avvertito Tesla in un comunicato, citato da Reuters, «i tempi di trasporto notevolmente più lunghi stanno creando un vuoto nelle catene di approvvigionamento». Gli attacchi dei militanti Houthi sostenuti dall’Iran hanno costretto le principali compagnie di navigazione del mondo ad aggirare il Canale di Suez, la rotta marittima più veloce dall’Asia all’Europa che rappresenta circa il 12% del traffico marittimo globale. Una scelta, per altro, costosa: con un allungamento di 10 giorni dei tempi di trasporto 1 milione di dollari in più del consumo di carburante.
Chi sarà la prossima?
Altre case automobilistiche potrebbero subire le stesse conseguenze. Per ora un portavoce di Bmw ha assicurato che non ci sono effetti sulla catena di approvvigionamento del gruppo e che la produzione procede come previsto. Ma gli attacchi aerei lanciati da Stati Uniti e Regno Unito su più di 60 obiettivi dei ribelli Houthi nello Yemen hanno già suscitato minacce di ritorsioni, un aumento dei prezzi del petrolio a causa dei timori per le interruzioni delle forniture e rischiano di allargare il conflitto in Medio Oriente, rendendo ancora più difficoltoso, anche per le case automobilistiche, ricevere i componenti per le auto. Sicuramente fare affidamento su così tanti componenti chiave provenienti dall’Asia, in particolare dalla Cina, è un punto debole nella catena di approvvigionamento di qualsiasi casa automobilistica. (riproduzione riservata)
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