Bologna, 4 marzo 2024 – Lo hanno tradotto in catalano e in francese, in inglese e in olandese, perfino in russo e in giapponese. Ora lo storico manuale di cucina di Pellegrino Artusi, “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene”, ha anche una versione in cinese. La nuova, pregiata edizione è stata pubblicata da Hunan Fine Arts Publishing House con Casa Artusi, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Forlimpopoli (di cui era originario il famoso gastronomo), dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto italiano di cultura di Pechino, e dell’Aife, l’associazione italiana foraggi essiccati.
La presentazione del capolavoro di Pellegrino Artusi, tradotto in cinese mandarino
Cofanetto rosso, copertina verde e pagine bianche (a richiamare la bandiera italiana), l’edizione cinese dell’Artusi è il frutto di un progetto iniziato già nel 2021: a curare la traduzione è stato il professor Wen Zheng, responsabile del dipartimento di Lingua italiana presso l’Università di Lingue straniere a Pechino, oltre che accademico della Crusca, che negli anni ha tradotto importanti scrittori italiani, da Boccaccio a Calvino, a Umberto Eco. Nell’edizione cinese il manuale dell’Artusi è stato definito come “La Bibbia della cucina mediterranea”.
Nato a Forlimpopoli nel 1820 e morto a Firenze nel 1911, Pellegrino Artusi pubblicò il suo manuale nel 1891 e ne curò personalmente le prime quindici edizioni, fino alla sua scomparsa. È stato il primo a raccogliere e organizzare ricette provenienti da ogni regione d’Italia, contribuendo a creare un linguaggio comune per la cucina italiana: la prima edizione comprendeva 475 ricette, l’ultima arrivò a 790, con fritture, ripieni, umidi, minestre, salse, arrosti, lessi, gelati e conserve.
“Sono orgoglioso e felice di questa edizione cinese, che si aggiunge alle tante altre traduzioni, perché l’Artusi è molto più che un ricettario: è parte integrante della storia e della cultura italiane, da sempre apprezzate all’estero”, sottolinea Mauro Felicori, assessore regionale alla cultura. “Il cibo non è solo nutrimento del corpo, ma cultura: attraveso il cibo si racconta l’identità dei nostri territori e delle comunità”, aggiunge Alessio Mammi, assessore all’agricoltura.
“Con l’Artusi portiamo nel mondo il bello e il buono dei nostri prodotti, il fascino della cultura italiana – fa notare Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi – Pellegrino Artusi ha accompagnato l’Italia e gli italiani nel mondo: i migranti portavano il suo manuale nelle loro valigie, e tutti coloro che amano la cultura e la cucina italiana lo hanno sempre custodito come un tesoro. Anche con questa traduzione in cinese mandarino, Pellegrino Artusi è davvero, ancora una volta, pellegrino nel mondo”.
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