Gusmano, la storia della ristorazione
Per oltre quarant’anni è stato uno dei punti cardinali della ristorazione viareggina. Il suo locale in via Regia – stiamo parlando di Gusmano Del Carlo, scomparso nell’aprile di 9 anni fa – ha scritto un pezzo di storia non solo della cucina, ma anche della cultura e dello spettacolo per le frequentazioni di personaggi da copertine patinate. E non solo: memorabile un caso clamoroso che calamitò l’attenzione internazionale di coloro che vivono di gossip. Successe – a margine del meeting di nuoto “Mussi Lombardi Femiano” nel 2013 – quando si incontrarono a cena per la prima volta le famiglie di Federica Pellegrini e Filippo Magnini, all’epoca la coppia più bella e affiatata dentro e fuori la piscina del nuoto azzurro e mondiale. Paparazzi. Cronisti. Sorrisi. Glamour e titoli sui giornali. Chiariamo subito, non fu Gusmano Del Carlo – che era il prototipo della riservatezza – a spifferare la notizia: la cronaca talvolta è anche frutto di fortunate coincidenze, quella volta andò proprio così. “La cucina è stata la mia vita, una passione che avevo fin da ragazzo”, raccontava Gusmano, ricordando le prime esperienze non dietro i fornelli ma semplicemente a pulire i piatti o a sbucciare le patate.
Ma poi, messo alla prova dei fornelli – la gavetta l’aveva fatta in un ristorante di Torino – aveva incominciato a capire che quella era la sua strada. Prima di approdare a Viareggio, aveva fatto altre esperienze in giro per l’Italia, arricchendo le sue conoscenze anche di sapori (dei piatti) e umori (dei clienti). Per lui Viareggio fu davvero il suo “bel suol d’amore”. In tutti i sensi. Lavoro e famiglia. Appassionatamente. Il primo ristorante Gusmano a fianco del bar Bonelli, poi si spostò a fianco della vecchia sede del Pci. In cucina era innovativo ma seguendo il filo della tradizione. Dietro i fornelli e all’occorrenza anche in sala era un maestro, visto che con Gusmano hanno cominciato a lavorare altri due grandi personaggi della ristorazione viareggina e nazionale come Romano Franceschini (diventato poi anche suo cognato) e Pino Artizzu: un tridente da urlo.
Il pallone e in generale lo sport, le altre sue passioni, visto che negli anni ‘70 era stato anche presidente della Torrelaghese e della società di nuoto, il Marathon Nuoto Viareggio, che per prima organizzò il meeting in ricordo dei tre poliziotti uccisi a Querceta. Un uomo semplice, innamorato del suo lavoro, orgoglioso di essere riuscito a creare qualcosa di importante con la forza dell’innato talento dietro i fornelli e in sala.
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