Il presidente: “Ho commesso errori, ma anche loro insultandomi». “I tifosi? Hanno rifiutato l’incontro. Il marchio? Ho speso 28 milioni»
C’è un enorme cruccio che aleggia sulla Spal di questi tempi, inutile nasconderlo, ed è la frattura con la Ovest, che anche ieri ha contestato la dirigenza con striscioni in varie parti della città. E di questo soprattutto si chiede conto a Tacopina: potesse tornare a quel disgraziato giorno col Parma, cambierebbe qualcosa? E’ gente che vive per la Spal e le dà tanto: “Io ammetto di aver fatto un errore, e magari anche quei tifosi insultandomi possono avere sbagliato. Volevo fare un passo e ho dato disponibilità a incontrarli in questi giorni, per il bene della Spal, per scambiare idee e capire se si possa ripartire. Ma hanno rifiutato. Ci si poteva rimettere alle spalle tutto, ma se non vogliono io debbo andare avanti. Sono una piccola parte della tifoseria, non tutta”. La Curva ha poi replicato spiegando il suo punto di vista nel comunicato che si può leggere a parte. C’è stata anche una richiesta di cessione del marchio al Comune…
“E’ una questione legale in mano ai miei avvocati qui presenti. Il marchio è attaccato alla Spal e non ci ho perso molto sonno. Ma se qualcuno è disposto a pagare 28 milioni per il logo, mi chiami pure”. Quel che è accaduto in questi due anni e mezzo ha insegnato qualcosa a Tacopina? “Il passato insegna sempre. Io ho preso decisioni errate in fatto di manager e allenatori, lo riconosco. Adesso però si è creata la chimica giusta: Di Taranto è il migliore dei direttori generali e il lavoro estivo di Fusco fu condiviso da molti. Alla fine ce la faremo, e a chi non crede in noi dico di sforzarsi di farlo, perchè ci arriveremo. Negli affari in vita mia ho sempre vinto, questa è la mia prima esperienza negativa ma non mi abbatto.
So che i tempi duri finiscono prima o poi e io resto qui ad attendere quel momento. Non sono uno che molla: la gente di Ferrara è fantastica e merita di più dal suo club, lavoreremo per loro”.
Però la squadra non vince mai… “Non facciamo gol, ma ci stiamo lavorando. Nelle ultime partite prima di Perugia non avevamo perso, ma ci mancava e ci manca il gol. Ora però Zilli avrà un impatto ed è in arrivo un potenziale altro attaccante, mentre Dalmonte è al rientro”.
Perchè una così lunga lontananza da Ferrara dopo la retrocessione? “Impegni di lavoro, ma io sono nella Spal continuamente e anche dagli Stati Uniti parlo tutti i santi giorni con manager e allenatori. Quando non c’è la mia presenza fisica, mi rappresenta a pieno titolo Di Taranto”. Che altro può dire del nuovo socio? “E’ italoamericano, ha una bellissima bambina ed è un ragazzo molto intelligente. In questi giorni lo potrete conoscere”.
m. m.
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