La scuola del futuro nasce qui: “Sarà a misura di studente”
Pareti mobili e spazi sempre pronti a essere riorganizzati: a Pessano sorgerà la prima scuola media d’Italia “cucita su misura“ per la didattica a dipartimenti: umanistico, tecnologico, artistico e linguistico. Niente più classi, ma laboratori e biblioteche diffuse. Istituto flessibile da costruire tutto intorno allo studente grazie alla “pedarchitettura“, “l’architettura al servizio della pedagogia”, ultima frontiera dell’istruzione. Il piccolo centro della Martesana, poco più di 9mila anime, fa da apripista alla nuova filosofia condivisa dal Comune con la preside Monica Meroni. È lei che guiderà il cambiamento insieme ai 250 iscritti e alla trentina di insegnanti pronti alla sfida. Nell’anello che avvolge il corpo centrale, già ribattezzato l’onda, ci sono un patio e un terrazzo per lezioni all’aperto. I ragazzi si ritroveranno in aree tematiche sulla base delle quali comporre le aule.
“Un paradigma rovesciato rispetto a oggi – spiega il sindaco Alberto Villa (nella foto con il plastico della scuola) –. Si parte dall’allievo e si crea l’involucro e non viceversa”. “È la scuola del futuro – sottolinea –: a impatto zero, in vetro, acciaio e legno. Qui i disabili saranno completamente autonomi. Lo spazio che insegna, il concetto di fondo, garantisce migliore apprendimento, come dimostrano gli studi alla base di questa concezione”. Una vera e propria rivoluzione per l’opera destinata a cambiare il futuro del borgo alle porte di Milano: per realizzarla l’amministrazione ha investito 7,4 milioni e dopo anni di attesa lunedì ci sarà la posa della prima pietra. Madrina Lucia Ronzulli, la vicepresidente del Senato che con un ordine del giorno è riuscita a far sì che il governo destinasse nella legge di bilancio due milioni al progetto di Pessano. Il resto arriva dal finanziamento per l’efficienza energetica (1,7 milioni), da un mutuo che il Comune accenderà per un milione e dall’avanzo di amministrazione.
Fine lavori prevista in un anno e mezzo e cantiere “a bassa interferenza“, annuncia Villa, che quando parla del polo gonfia il petto d’orgoglio. “Crediamo nei giovani e nella loro formazione, volevamo offrire ai nostri ragazzi una chance in più”. “Nel resto del Paese esistono piani di studio simili, ma mai prima un istituto era stato progettato per questo scopo”, chiarisce il sindaco. “A settembre 2025-2026 gli studenti saranno nella nuova scuola”, la vecchia verrà demolita dopo il trasloco. Al suo posto, un centro civico, l’altro pezzo di pregio del disegno della “Daniela Mauri“, uno spazio polifunzionale che sarà “auditorium e palestra” a disposizione anche della comunità, “un vero e proprio centro culturale per tutti”.
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