“Salvata dai francesi”. La mossa della Meloni con l’azienda italiana
Il governo italiano ha esercitato il golden power sull’acquisizione dell’azienda Microtecnica, controllata da Collins Aerospace, che si occupa di componenti aerospaziali, da parte del gruppo francese Safran, di cui lo Stato francese detiene l’11% delle quote. Ne dà notizia in un comunicato la stessa impresa francese, informata dell’intervento di Roma.
“A seguito di questa decisione, rimaniamo impegnati nella compravendita e stiamo lavorando con tutte le parti per determinare i prossimi passi appropriati da fare”, si legge in una nota pubblicata da Safran. “Il completamento di questa acquisizione – prosegue l’azienda – rimane inoltre soggetto all’ottenimento di altre consuete approvazioni normative e condizioni di chiusura della trattativa”.
L’Italia ha applicato il golden power, uno strumento che conferisce poteri speciali e di veto e che può essere invocato dall’esecutivo nel caso di acquisizioni di aziende in settori di rilevanza strategica come la difesa, la sicurezza nazionale, l’energia, le telecomunicazioni e i trasporti. La multinazionale francese era in trattativa da diversi mesi con Microtecnica, società fondata a Torino nel 1929. Safran ha in programma di rilevare i sistemi di controllo di volo della Collins Aerospace (che fa capo all’americana Raytheon) per circa 1,8 miliardi di dollari entro il 2024 e il “no” di Roma non sembra aver cambiato di un millimetro le intenzioni dell’azienda. “Rimaniamo impegnati nella transazione e stiamo lavorando con tutte le parti coinvolte per determinare i passi successivi più appropriati. Ulteriori informazioni saranno fornite quando sarà necessario”, spiegano dalla Francia.
Una fonte citata da Reuters e dal Financial Times riferisce di una consultazione avvenuta tra il governo Meloni e quello tedesco, preoccupato per le implicazioni che questo stop potrebbe avere sulle prossime forniture di componenti per i caccia europei Eurofighter e Tornado. La presidente del Consiglio incontrerà il cancelliere Olaf Scholz a Berlino mercoledì, mentre martedì il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti avrà un faccia a faccia col suo omologo francese Bruno Le Maire a Parigi.
La trattativa quindi non è naufragata del tutto, ma è raro che l’Italia fermi un Paese alleato membro dell’Ue e della Nato: il golden power infatti è stato usato in passato per bloccare soprattutto acquisizioni da parte di compagnie russe o cinesi nella tecnologia 5G e nell’energia. È accaduto però a parti invertite nel settore navale, con Parigi, spalleggiata da Bruxelles, che ha ufficialmente fatto saltare l’intesa per il passaggio dei cantieri di Saint-Nazaire sotto il controllo di Fincantieri. La decisione all’epoca è stata presa dal presidente Emmanuel Macron, che in seguito ha ordinato la nazionalizzazione di Chantiers de l’Atlantique (ex Stx).
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