Bologna, 18 gennaio 2024 – Bologna sta andando piano. La ‘rivoluzione’ dei 30 km/h, dopo mesi si sperimentazione, si è abbattuta sulla città due giorni fa, il 16 gennaio, quando sono scattate le multe. E se ne parla parecchio, tra contrari, favorevoli e dubbiosi (puoi dire la tua votando qui il sondaggio del Carlino).
Il sindaco Matteo Lepore, in un’intervista a Rtl 102.5, prova a fare un primo bilancio. Assicurando che i nuovi limiti funzionano (“ieri sono state emesse solo due multe”) e soprattutto che l’obiettivo non è ‘fare cassa’ ma ridurre gli incidenti: “Il limite viene rispettato. Ieri sono state emesse solo due sanzioni, indice che la città è collaborativa”. Ma al Comune, spiega, costa più fare le multe che non farle: “Sono multe da 29 euro, con quella somma non paghiamo il costo per le pattuglie e per i segnalatori”.
Bologna città 30, vigili in azione e, a destra, il sindaco Matteo Lepore
Telelaser solo in 6 punti (mobili)
A chi si aspetta vigili e telelaser a ogni angolo di strada, Lepore risponde così: “Abbiamo deciso di non multare ovunque e contro tutti, focalizzandoci su sei luoghi, spostati in base all’incidentalità e alle scuole, con chiare segnalazioni”. Insomma, secondo il sindaco, “per prendere una multa ci vuole impegno”.
La prima multa in via Azzurra
Lepore ne ha anche per la polemica sulla prima multa per un eccesso di velocità davvero minimo: “Il signore che è stato multato perché andava a 39 chilometri orari è stato multato in una strada (via Azzurra, ndr) che ha il limite di 30 da diversi anni, davanti a una scuola e dove un anno e mezzo fa è morta una donna. Se c’è una strada a Bologna dove ha senso fare le multe è quella, e i bolognesi onesti intellettualmente lo sanno”.
La risposta alle polemiche
“È evidente che inizialmente sorgano perplessità e disagi – aggiunge Lepore – Il primo giorno è stato caratterizzato da cortei, molta politica e strumentalizzazione, nonché una discussione con i sindacati degli autisti degli autobus”. E aggiunge: “È evidente che i sindacati sfruttino anche queste situazioni legate alla ‘città 30’ per affrontare tematiche che per loro sono di portata complessiva. Se la sperimentazione della ‘città 30’ avrà successo, lo vedremo nei prossimi mesi; da sei mesi stiamo già sperimentando senza sanzioni effettive. Adesso, con l’introduzione delle sanzioni, tutti si rendono conto degli sviluppi imminenti. Confido che, nelle prossime settimane, la comprensione del provvedimento migliori e si evidenzi che le problematiche cittadine non sono legate solo alla velocità stradale”.
L’anno scorso 30 morti sulle strade di Bologna
Peraltro, sottolinea il sindaco, i favorevoli alla Città 30 non mancano, anzi. “Ci sono tanti cittadini che mi scrivono e mi dicono che credono in questa scelta, tanti familiari di vittime della strada. All’inizio anch’io ero scettico, poi mi ha convito l’incontro con le associazioni familiari delle vittime. L’anno scorso, nel capoluogo, si sono verificate una trentina di vittime, tra motociclisti, pedoni e giovani”.
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