Il ‘Portone’ dimenticato: “Senza luci e posti auto così i negozi muoiono. Qui siamo di serie B”
I commercianti di piazza Portone alzano le braccia: “Siamo considerati la serie B della città”. E’ parte del centro storico con la fontana di Battì dal Barile del 1617 commissionata da Alberico Cybo Malaspina, l’Arco del Salvatore del 16esimo secolo ristrutturato in stile barocco dal duca Carlo II Cybo Malaspina. La storia di Massa parte anche da qua, dall’incrocio di via Cavour con via Palestro, da una piazzetta tra le mura della curia e una strada che conduce al castello Malaspina. Ed è proprio da questa zona che si eleva il grido di protesta delle attività che puntano il dito contro l’amministrazione “perché penalizza chi abita qui e chi ci lavora – spiega Gaudenzio Posterli, titolare del bar Italia –. A partire dai parcheggi che sono stati tolti, ora destinati ai motocicli per gli studenti del liceo classico Rossi, momentaneamente trasferiti all’ex Vallerga di via San Francesco. Un divieto di sosta h24 che ci toglie una fetta di fatturato perché nessuno si ferma più per prendere anche solo un caffè. E’ giusto che i ragazzi abbiano spazi per parcheggiare, ma sarebbe giusto renderli fruibili a tutti il sabato, i festivi e durante le vacanze, quando la scuola è chiusa. Nel periodo di Natale erano vuoti e se qualcuno provava a fermarsi per fare acquisti veniva multato all’istante. La collettività deve usufruire di questo spazio, ora arriverà Pasqua poi l’estate, il commercio già sta vivendo un periodo difficile, ma in questo modo ci mettono i bastoni tra le ruote ghettizzando una parte del centro storico”.
Al centro della discussione cinque stalli blu “quindi posti auto a pagamento – prosegue Posterli – che creano un viavai di persone. Chi non abita qua o chi non ha attività non si rende conto di quanto siano necessari per noi”. Poi ci sono le luminarie, o meglio dire “quell’illuminazione che tanto avremmo voluto ma che in piazza Portone non è mai arrivata – conclude il titolare del bar Italia – perché qui per Natale eravamo al buio”. Sulla stessa linea prosegue Barbara Berti dell’omonima tabaccheria “titolare di un’attività in una zona ormai dimenticata – sottolinea –. Le festività le abbiamo passate con la piazza buia perché le luminarie si fermavano in via Cavour per riprendere in via Palestro e con i parcheggi vuoti, transenne in terra e clienti assenti. E’ diventato un luogo brutto da vedersi, per Natale neanche un piccolo albero, sembra ci sia una volontà di fare tutto questo, di lasciarci soli. I vigili però sempre presenti, per fare le multe a chi sosta per qualche minuto e viene a fare acquisti. Io in questa zona ci sono nata e ho visto il cambiamento, l’ho visto con i miei occhi, anni fa era una piccola cittadella ora siamo la serie B della città”.
La proposta dei commercianti è di utilizzare i parcheggi quando non servono agli studenti. “Tipo dalle 14 alle 7 di mattina – spiega Roberto Fialdini del negozio Elettrodomestici Lorenzetti – poi il sabato e i festivi. Già la zona è abbandonata a se stessa, poi togliendoci quei pochi posti ci danno la mazzata finale. E’ stato un anno difficile per il commercio e l’amministrazione deve capire che stiamo chiedendo aiuto, bisogna lasciare respirare i clienti permettergli di parcheggiare. Le luminarie? Da due anni a questa parte non le abbiamo più viste e non capiamo il perché”.
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