A Milano in particolare, e in tutta la Pianura Padana in generale, l’aria è irrespirabile. Secondo il sito svizzero IQAir, che si avvale di un indicatore differente – l’americano Aqi (Air Quality Index) – domenica l’aria di Milano è risultata la terza peggiore del mondo con indice 193, preceduta solo da Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India.
La qualità dell’aria di Milano “non salutare”
Il sito svizzero indica che attualmente la concentrazione di PM2.5 a Milano è 29.7 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms. In assoluto, e la pianura padana a essere vittima dello smog e la causa dei valori cosi elevati e dovuta a quattro fattori: la geografia sfavorevole della pianura padana; l’alta pressione che regna da settimane e fa ristagnare l’aria piu fredda; l’alta densita di popolazione, case e vetture; la presenza di allevamenti intensivi e coltivazioni agricole. Il 54% del Pm2.5 e infatti dovuto al riscaldamento delle case e agli allevamenti e solo il 15% ai trasporti.
I consigli
Evitare l’esercizio all’aperto, chiudere le finestre per non fare entrare in casa l’aria inquinata, indossare una mascherina all’aperto, procurarsi un purificatore d’aria. Secondo Arpa Lombardia, i cui valori però sono aggiornati a sabato 17, il Pm2.5 ha avuto una media giornaliera di 76 μg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria), il Pm10 è stato di 100 μg/m³ quando il valore limite è di 50. Il biossido di azoto 88 μg/m³ e l’ozono 71 μg/m³: in questi ultimi casi si rimane sotto la soglia di allarme.
In Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte
I dati riferiti alle zone di pianura non sono molto diversi. Ma quali sono le cause? La Pianura padana si trova in una situazione geografica e climatica molto sfavorevole. Chiusa per tre lati da Alpi e Appennini, ha poca ventilazione e una scarsissima circolazione d’aria. Quando il clima è come quello delle ultime settimane – alta pressione e temperature sopra le medie stagionali – l’aria più fredda ristagna nelle pianure e, oltre a formare nebbie mattutine e notturne, impedisce il rinnovamento atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti. Inoltre in pianura padana c’è un’altissima densità di popolazione, tra le più elevate in Europa, che come conseguenza porta a un alto numero di veicoli circolanti e di abitazioni (che emettono gas per il riscaldamento). La terza causa, poco citata ma non per questo meno importante, è che la pianura padana ospita importanti allevamenti intensivi ed è sede di coltivazioni agricole che utilizzano sistemi di produzione che prevedono un ampio utilizzo di fertilizzanti, che producono ossidi di azoto.
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