Hyundai Santa Fe – Stacca col passato, anche nella guida
Ho avuto spesso a che fare con le varie generazioni della Hyundai Santa Fe, ma tra me e lei non è mai scattato il colpo di fulmine. sempre stata un’auto spaziosa, sì, ma non m’ha mai trasmesso quel quid in più che me la facesse preferire ad altre. Arrivato in Corea per provare la quinta generazione, però, qualcosa è cambiato. Tanto per cominciare, quelle linee squadrate e quelle proporzioni (l’auto è lunga 483 cm, larga 190 e alta 172 cm) che sulla carta non mi avevano entusiasmato, dal vivo mi hanno convinto: le ho trovate personali, azzeccate. Quando sono salito a bordo, poi, ho capito che con le serie precedenti questa Santa Fe ha in comune solo il nome, o quasi.
Spazio e praticità. Dentro, la Santa Fe ha fatto un salto di qualità iperbolico: materiali pregiati, finiture curate e tantissime trovate pensate per rendere più comodo ogni viaggio. L’auto ha tantissimi vani per riporre oggetti di tutte le dimensioni, una vaschetta con doppio caricatore wireless per smartphone e persino un cassetto con sistema a raggi UV-C: in pratica ci metti telefono, portafogli e chiavi di casa e quando li riprendi li ritrovi igienizzati. Poi c’è la Bilateral Multi Console, un pozzetto a cui si può accedere sia dalla prima fila sia dalla seconda, poiché la copertura, che funge anche da poggiabraccia, è incernierata su due lati differenti. Una bella comodità soprattutto per chi siede dietro, che ha davvero tanto spazio a disposizione per testa e gambe (e può regolare elettricamente il sedile come se fosse su un aereo in business class), anche se si viaggia in sei (o sette). Secondo la Casa, in terza fila si possono sedere adulti alti fino a un metro e 80: con qualche piccolo sacrificio, soprattutto quando si sale, ci si sta senza problemi, ma è meglio “spedire” dietro i più bassi del gruppo. Spazioso anche il bagagliaio (con la terza fila chiusa) che con le sue forme regolari arriva a 725 litri, ma se volete usare la Santa Fe per fare un weekend fuoriporta in più di cinque è meglio optare per il portabagagli da tetto, al quale potrete accedere aiutandovi con la comodissima maniglia a scomparsa integrata nel montante C. L’accesso al vano è tra i più ampi della categoria, grazie al portellone a tutta larghezza: difficile chiedere di più sotto questo punto di vista.
Tanto digitale. Sulla Santa Fe si sta seduti in alto, le gambe non devono essere piegate eccessivamente e il volante non è troppo inclinato. La visibilità anteriore è buona, anche se sulle prime gli ingombri non sono facilissimi da capire, mentre dietro è meglio affidarsi alle varie videocamere presenti: oltre alla classica visione a 360 gradi, la Suv dispone di uno specchietto interno che funge anche da schermo della retrocamera, un dettaglio comodo quando si viaggia molto carichi, con i bagagli che ostruiscono il lunotto. A bordo c’è una pletora di gadget tecnologici pensati per la sicurezza e il supporto del guidatore: la plancia è dominata dal doppio schermo curvo da 12,3 di quadro strumenti e infotainment, ma un po’ più sotto c’è anche un terzo display per il climatizzatore, che combina comandi touch con manopole fisiche. Con i pulsanti poco al di sopra della plancetta clima, il sistema multimediale è facile da controllare e accedere alle varie funzioni non è complicato. Di ottimo livello anche la dotazione di sicurezza, che comprende una telecamera dedicata al monitoraggio dell’attenzione del guidatore. Non mancano il controllo del traffico posteriore con funzione di frenata e la guida assistita di livello 2 con cambio di corsia automatico.
Il consumo è ragionevole. Nel viaggio che mi ha portato dal centro al sud della Corea ho guidato la versione full hybrid della Santa Fe, che in Italia sarà la motorizzazione d’ingresso gamma e verrà affiancata da un ibrido plug-in più potente. I dati tecnici definitivi non sono stati ancora comunicati, ma si sa che nel cofano ci sarà un 1.6 turbobenzina da 180 CV abbinato a un’unità elettrica integrata nel cambio automatico. La potenza complessiva si aggira attorno ai 230 CV (come sulla sorella Tucson) e le prestazioni sono quelle che t’aspetti su una grande Suv di questo tipo: dall’alto dei suoi 2.225 kg, la Santa Fe scatta il giusto quando le chiedi tutto (0-100 in 9,5 secondi, 190 km/h di velocità massima), ma si lascia guidare con facilità in ogni situazione, senza eccessi. Alle basse velocità si viaggia spesso in elettrico, con il termico che quando entra in funzione si fa sentire senza però risultare fastidioso, nemmeno in autostrada. Contesto, peraltro, dove i fruscii aerodinamici sono ridotti al minimo. Come già visto sugli altri modelli del gruppo coreano che impiegano questa soluzione ibrida, la sinergia tra termico ed elettrico consente di viaggiare in totale confort, con una guida fluida e regolare in ogni situazione. In questo primo contatto mi sono sembrati degni di nota anche i consumi, che dovranno però essere verificati dal nostro Centro prove: 14,3 km/litro dopo un centinaio di chilometri d’autostrada (lo scenario in cui l’ibrido è meno efficiente) e una ventina tra strade extraurbane e città. Il tutto con una dinamica di guida un po’ meno impacciata rispetto al passato, il che non guasta mai: il rollio è limitato e in curva la Santa Fe ti infonde sicurezza anche alle alte velocità. Insomma, aspettatevi una buona compagna di viaggio con cui ogni tanto pennellare qualche curva.
Da tenere d’occhio. Mi sono dunque dovuto ricredere su quella che, a pelle, mi era sembrata un’auto difficile per il mercato italiano. Perché la vedi e sembra mastodontica, ma in realtà è grande come una Citroën C5 X o una Mazda 6 Station Wagon. Rispetto alle quali, però, propone due posti in più e tanto spazio extra. Certo, potrei dirvi che sulla Santa Fe non tutte le plastiche sono belle da vedere e da toccare, soprattutto nelle parti più basse o nei cassetti privi di rivestimenti di gomma, o che non vi innamorerete di lei per le sue prestazioni, ma questa coreana potrebbe essere un modello da tenere in considerazione se si è alla ricerca di un’auto spaziosa e confortevole. I prezzi non sono stati ancora comunicati (la vettura sarà ordinabile in primavera, con le prime consegne previste a giugno 2024), ma dovrebbero partire attorno ai 50 mila euro, poco più rispetto al modello uscente. Che però è difficile da paragonare con la nuova generazione per via del salto quantico che le divide: la Santa Fe è migliorata davvero tanto, diventando – probabilmente (ma sarà il Centro prove a dirlo) – la serie migliore di sempre.
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