Come sgasava er Dandi sulla sua Lancia Fulvia Coupé
La sua era di un luccicante azzurro e quelle linee sinuose, ammiccanti, sembravano attagliarsi perfettamente al personaggio che la guidava. Altezzoso, vanesio, feroce, prepotente: er Dandi della serie Romanzo criminale rappresentava esattamente tutti questi aspetti. Di vetture ne collezionava molte, per alimentare la sua sete di visibilità, ma la Lancia Fulvia Coupé HF è stata probabilmente quella che, facendo irruzione nel girato, ha lasciato maggiormente il segno.
Lo spietato Dandi, interpretato da Alessandro Roja, fa parte della banda della Magliana, formazione criminosa che dagli anni Settanta imperversò a Roma e dintorni. Ma la brutalità ed i metodi raggelanti adoperati da lui, er Freddo e er Libanese, non devono trarre in inganno. Perché si può anche essere delinquenti di professione con solenne stile. Lui, almeno, era un cattedratico in questo.
Così spessisimo, nella serie che è divenuta oggetto di culto, lo vediamo riavviarsi i capelli o compiacersi indovinando il suo sguardo nello specchietto interno della sua magnifica Lancia, esempio limpido di come non solo i cani assomiglino ai propri padroni. Eppure, alla nascita, la macchina appariva tutt’altro che avvenente. Anzi, il modello che l’aveva preceduta pareva alquanto sfigato.
Fu l’evoluzione, nel 1965, della sfortunata Lancia Fulvia berlina. Elegante, sportiva, munita di linee che mandavano deliquio il pubblico del tempo, raggiunse una gloria superiore anche grazie al suo lancio, in un secondo momento, all’interno dei circuiti delle corse sportive. Non si contano infatti le vittorie nei campionati di rally nazionali, culminate poi nel 1972 con l’apice del trionfo al mondiale costruttori.
L’aveva disegnata Piero Castagnero che – spiegava – era riuscito a farla così bella perché si era ispirato alle maliarde linee dei motoscafi Riva. Era dunque una intrigante berlinetta sportiva, da due posti più due, tanto fascinosa fuori quanto curata negli interni, a partire dalla plancia in legno, che ammiccava proprio a quella dei natanti. I sedili erano in pelle e, sebbene dietro si stesse stretti, la gente faceva a gara per farsi un giro.
Nella sua prima versione da 1600 cm³ debuttò al Tour de Corse (era il 1965) giusto pochi mesi dopo la sua presentazione al Salone dell’automobile di Torino. In corsa doveva vedersela contro giganti la Saab, la Porsche, l’Alpine e la Ford, ma non sfigurò mai. Il suo successo contribuì a mantenerla in produzione fino al 1974, quando venne rimpiazzata dalla Lancia Stratos. Er Dandi fece in tempo a sgasarci a lungo.
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