Attacco a Zelensky, in dubbio la legittimità e calo dei consensi. Tricarico: «Il popolo ucraino è stanco, non si può sconfiggere la Russia»
Zelensky, calo dei consensi e legittimità in dubbio. Tricarico: «Il popolo ucraino è stanco»
La legittimità di Zelensky è in dubbio. E i consensi in calo. Il suo mandato scade il 20 maggio. Ma le elezioni presidenziali non si terranno. La legge marziale, per ovvi motivi, è stata prorogata e impedisce che si vada al voto. C’è però chi contesta il suo incarico, appellandosi ai vuoti normativi della legge ucraina. «In una ipotesi di votazione oggi, potrebbe essere vero che ha perduto consensi – sottolinea il generale Leonardo Tricarico -. C’è stanchezza nel popolo ucraino, nelle famiglie dei caduti, ci sono fenomeni anche di rifiuto (soprattutto nei giovani chiamati alle armi), c’è paura e all’orizzonte non si vede una schiarita. Dopo due anni è chiaro che qualcuno si comincerà a chiedere se sono state fatte le scelte giuste».
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I vuoti normativi
La Costituzione di Kiev non vieta esplicitamente lo svolgimento di elezioni presidenziali sotto la legge marziale, come ricorda l’analisi del Carnegie Endowment for International Peace. Ma indica che il presidente dovrebbe continuare a prestare servizio fino all’elezione di un successore (articolo 108) e che l’incarico presidenziale dura cinque anni (articolo 103). Nessun estensione del mandato, dunque, è espressamente scritta. Motivo per cui gli oppositori (e anche la Russia) sostengono che sia in realtà “un’omissione deliberata”, un modo per ridurre il rischio di abuso di potere. È vero anche, però, che la legge elettorale ucraina vieta lo svolgimento delle elezioni durante la legge marziale.
Chi può sostituirlo
Quale soluzione? Questione di interpretazioni. Il 20 maggio Zelenskyj diventerà presidente ad interim fino alle prossime elezioni. Tuttavia, i suoi oppositori ritengono che spetti al presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefančuk diventare presidente ad interim: è lui che secondo la costituzione sarà il prossimo nella linea di successione se il presidente non sarà più in grado di adempiere ai suoi doveri. Le opposizioni, poi, crescono. E il parlamento non accetta più Zelensky in modo indiscutibile come una volta. Davyd Arakhamia, il capo della fazione del Servo del Popolo, ha dichiarato apertamente che il consenso politico che esisteva all’inizio dell’invasione su vasta scala della Russia è crollato.
Il calo nei sondaggi
Zelensky non gode più dell’appoggio di un tempo. Ma l’opinione pubblica rimane dalla sua parte. Almeno per ora. Secondo un sondaggio di febbraio, condotto dall’Istituto internazionale di sociologia di Kyiv, il 69% degli ucraini vuole che continui a ricoprire la carica di presidente fino all’abolizione della legge marziale. Il 15%, invece, vuole che rimanga fino alle nuove elezioni. E solo il 10% vorrebbe che il presidente del Parlamento diventasse presidente ad interim. C’è poi il 53% che vorrebbe vedere Zelensky candidarsi per un secondo mandato. Ma questo numero sta gradualmente diminuendo.
Le scelte discutibili
Messa in dubbio la sua legittimità, Zelensky ha preso diverse decisioni discutibili. Tra cui il licenziamento del generale Valery Zaluzhny, massimo comandante militare ucraino. Ha messo poi in guardia sui rischi di una sorta di rivolta e ha lasciato intendere che qualsiasi tentativo di mettere in discussione la sua legittimità sarà visto come parte di un complotto nemico per destabilizzare il paese. Peraltro, i funzionari stanno addirittura discutendo una risposta che potrebbe includere la chiusura di Telegram.
«Non si poteva sconfiggere la Russia»
«Zelensky ha perduto un po’ di pragmatismo -В commenta il generale Tricarico -. Non ГЁ riuscito a stare con i piedi per terra fino in fondo. PerchГ© era chiaro a tutti che non si poteva sconfiggere la Russia. Non ci poteva essere una soluzione militare da lui auspicata, ovvero quella di cacciare fuori tutti russi. Questo soltanto lui non lo ha capito. Il suo errore principale ГЁ stato questo. Г€ anche vero, perГІ, che ha portato il suo Paese a resistere per oltre due anni e questo non deve essere stato sempliceВ», commenta il generale Tricarico.
Il rischio di perdere gli alleati
Soluzioni? «Dovrà alla fine accettare quello che non ha voluto assecondare, con le buone o con le cattive. Questa sarà la soluzione che un giorno, non troppo lontano, si vedrà», prosegue il generale. «Lui dovrebbe mettere a frutto gli aiuti, cospicui, che gli Stati Uniti hanno stanziato per cercare di contenere la linea del fronte. Riequilibrare un po’ le forze in campo in modo da poter accettare un giorno delle condizioni che non siano la capitolazione. Deve mettere in conto che altri Paesi, compreso il nostro, potrebbero dare segni di stanchezza, di cedimento. Prevedere un tavolo negoziale in cui prendere atto che quei territori sono occupati e che quindi molto difficilmente potranno essere sotto la sua sovranità».
Si rischia una guerra mondiale?
«Si stanno creando le condizioni per una tempesta perfetta. I teatri di guerra sono tanti e altri se ne possono profilare l’orizzonte. Una situazione veramente molto preoccupante nel suo complesso e la guerra ucraina ГЁ soltanto una tessera di questo complesso mosaico che si va delineando. Anche per questo bisognerebbe piano piano cominciare a spegnere questi incendi uno per unoВ».
Il conflitto si può allargare?
«Guerra mondiale? Qualcosa di simile se ci fosse veramente un precipitare una incapacitГ di governare i vari teatri. Vediamo quello mediorientale, quanti sforzi. Anche lГ , con questa diplomazia cosГ¬ impegnata e allargata (con Stati Uniti in testa) non si riesce a fermare l’incendio. Sono saltati molti riferimenti, che una volta ci potevano garantire anche che qualcuno potesse fermare tutto questo. Oggi, purtroppo, non ГЁ piР“в„– così».