Santa Maria della Scala. Leone: “Una sede a NY”
E’ a New York per promuovere il suo ultimo libro ’Atlas of performing culture’, che verrà presentato martedì al Rizzoli Bookstore della Grande Mela alla presenza di Jamie Nualart, segretario culturale dell’Organizzazione Internazionale italo-latino americana (Iila). Ma anche oltre oceano il presidente della Fondazione Santa Maria della Scala, Cristiano Leone, non dimentica Siena: “Sto per andare a Brooklyn per uno studio visit che riguarda un artista americano di nuova generazione – annuncia –. Voglio infatti costruire un ponte tra la scena contemporanea dell’arte americana e gli spazi del Santa Maria. Inoltre parteciperò a una serie di incontri con diversi rappresentanti del mondo della finanza per aprire una sede a New York finalizzata alla nascita dell’Associazione Amici del Santa Maria della Scala”. Ma Leone non si ferma qui: “E’ necessario creare una base giuridico-amministrativa per raccogliere sponsor, nuovi soci e mecenati. Quindi serve creare le condizioni per favorire la loro adesione alla futura Associazione curando i vari aspetti dello Statuto. L’obiettivo è infatti quello di convincere e federare nell’ambito di un progetto che è di Siena e dell’Italia, ma al contempo internazionale”.
Leone risponde poi all’offerta di collaborazione arrivata dal direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, durante la sua lectio magistralis al Santa Chiara Lab: “La storia delle istituzioni come il Museo Egizio e il Santa Maria è fatta sia dalle istituzioni stesse sia dalle persone che le pilotano con una visione, un carisma e l’expertise necessaria a propulsarle in futuro – evidenzia il presidente –. Per me Christian Greco rappresenta un modello da studiare, infatti ne parlo anche durante i corsi ai miei studenti. Lo ringrazio per la stima personale, che per me è fonte di gioia e di ispirazione. Le possibilità di collaborazione tra le due istituzioni sono infinite: si va dal singolo consiglio, di cui ringrazio infinitamente, a iniziative più ambiziose”. E ancora: “Ci ispiriamo alle good practices del Museo Egizio, che anche noi seguiremo al Santa Maria. Del resto, quando si lavora per le istituzioni, si deve essere all’altezza delle ambizioni del progetto – continua Leone –. Il Santa Maria è nato come luogo di accoglienza prima dei pazienti senesi, poi dei visitatori. Oggi è diventato un luogo di cultura”. Di qui l’annuncio: “Non ho potuto essere presente alla lectio magistralis di Christian Greco perché all’estero, ma ero là con l’anima. Potremo collaborare insieme sotto mille punti di vista: non vedo l’ora di andare io a Torino o di invitare Christian a Siena per un confronto, perché ritengo il dialogo fondamentale. Sempre”.
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