Perdita di gettito IMU: arriva il modello per i morosi
Ministero dell’Interno mette a punto una nuova tipologia del modello unificato, da utilizzarsi per la certificazione della riduzione dei fondi IMU. Vengono chiamate in causa le Amministrazioni Locali delle regioni a statuto ordinario. Si è reso necessario la formulazione di questo nuovo modello al fine di andare a gestire la perdita di gettito IMU che vede il coinvolgimento dei proprietari in mora sugli immobili.
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IMU: i termini per l’esenzione del versamento
La misura messa a punto tramite la nuova tipologia di certificazione, intende andare a gestire quel determinato momento in cui si presentano delle condizioni particolari, che impediscano al contribuente di poter provvedere al pagamento dell’IMU. A tal riguardo si fa riferimento al decreto-legge di maggio 2021 che sancisce l’esenzione dell’IMU per l’anno 2021, relativa agli immobili abitativi soggetti a sfratto, a causa di morosità entro febbraio 2020 o oggetti di sospensione fino al giugno 2021.
Tale esenzione va a comprendere anche coloro che hanno avuto lo sfratto esecutivo successivamente al mese di dopo febbraio 2020, ma con esecuzione posticipata al mese di settembre o di dicembre 2021. Inoltre nel comma 2 del medesimo decreto in cui viene previsto il rimborso della prima rata IMU 2021 per i soggetti morosi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha messo a punto un sostegno economico per i Comuni che si troveranno così a dover affrontare un minore gettito fiscale.
E’ stato pertanto istituito un fondo pari a 115 milioni di euro, a copertura delle mancate entrate IMU, dell’anno 2021.
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Come richiedere il rimborso della prima rata IMU
Come abbiamo avuto modo di appurare, tale procedura messa a punto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, volge ad alleggerire il peso fiscale degli inquilini morosi, andando a finanziare nello stesso tempo, gli Enti Locali, che in tale situazione si trovano a dover gestire un flusso minore di entrate fiscali, nelle casse comunali.
Gli inquilini morosi potranno presentare una domanda di rimborso, direttamente al Comune di competenza, evidenziando i requisiti in possesso, e l’importo del rimborso richiesto, entro il prossimo 30 giugno 2024. Già una prima parte è stata distribuita lo scorso ottobre 2021, con un totale di acconti pari a 34,5 milioni di euro.
Il saldo pari a 80,5 milioni di euro verrà pertanto ripartita in un secondo tempo, facendo riferimento alle certificazioni passate al vaglio dei Comuni, per una giusta distribuzione.
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Arriva il Modello Unico per la certificazione della perdita di gettito 2021
A tal proposito il Viminale ha messo a punto un modello unico da utilizzarsi espressamente in caso di perdita del gettito IMU, 2021. La procedura interesserà i comuni di quelle Regioni a statuto ordinario, e coloro che hanno già ricevuto un primo acconto delle somme dovute. Il conguaglio in questo caso, verrà calcolato automaticamente tenendo conto delle varie tariffazioni locali.
I comuni dovranno compilare l’apposita modulistica già disponibile on line, per poter accedere al fondo di ristoro. Sarà da apporre la firma del responsabile del processo, andando così a rendere più fluide le procedure di evasione degli importi spettanti. La modulistica sarà da trasmettersi esclusivamente per via telematica attraverso il Sistema Certificazioni Enti Locali reperibile sul sito del Ministero dell’Interno.
I Comuni avranno tempo per evadere tale procedura d’invio della richiesta di ristoro, dal 1° dicembre 2023 al 29 marzo 2024. In caso di mancato inoltro della documentazione, l’amministrazione locale perderà automaticamente la possibilità di avere accesso a questo importante supporto finanziario.
Facciamo un breve riassunto
I contribuenti morosi potranno presentare una domanda al proprio Comune evidenziando i requisiti del rimborso riguardante il versamento della prima rata IMU 2021. Dal canto loro i Comuni dovranno compilare un modello unico di certificazione attestante la perdita dell’introito IMU nelle casse comunali, riguardante l’anno 2021.
La trasmissione del modello unico dovrà avvenire tassativamente attraverso il Sistema Certificazioni Enti Locali.
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