La manifestazione in piazza Verdi a Palermo (foto di Igor Petyx)
Scarpette rosse, sit-in in ricordo di Giulia Cecchettin e cortei di studenti e attivisti. Da Messina a Palermo, le piazze siciliane si sono organizzate per la Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Dietro un lungo striscione con su scritte le parole “Donne, pace, vita”, un corteo ha attraversato a Palermo via Maqueda, dai Quattro Canti fino a piazza Verdi. La manifestazione nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è stata organizzata da “Donne Insieme”, con la partecipazione di Udi Palermo e realtà studentesche come il Collettivo Medusa.
Mani tinte di rosso, bandiere e cartelli con il numero nazionale antiviolenza. La scalinata del Teatro Massimo, nonostante il forte vento, è stata allestita con ampolle di vetro, gerbere e scarpette rosse. Tra i presenti anche Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo. Tante le voci che in tutte le lingue hanno manifestato contro i femminicidi e le violenze sui popoli: donne islamiche, luterane, cattoliche insieme hanno manifestato “perché la pace superi la violenza della guerra e degli animi. Questo è un corteo senza schieramenti, dove l’unica politica è quella dell’anti patriarcato”, dice Daniela Dioguardi dell’Udi Palermo.
“La violenza sulle donne si combatte nei luoghi di formazione e di lavoro, nelle strade e nelle piazze”, dice Nicoletta Sanfratello del Collettivo Medusa, che in raccordo con l’ateneo di Palermo collabora allo sportello antiviolenza nato all’indomani della lista sessista diffusa da un dottorando di Economia. “Vorrei da giovane donna che il dolore per la morte di tante sorelle come Giulia diventi rabbia e che la rabbia diventi rivoluzione. Abbiamo bisogno di spazi liberi e neutri per creare fiducia e muovere sempre di più azioni di denuncia”. In piazza c’è chi è arrivato da Bagheria, Termini Imerese e Siracusa per partecipare alla manifestazione.
Davanti al Teatro Massimo, un vestito con il volto di Frida Kahlo realizzato dagli allievi dal liceo artistico Otama Kiyohara porta in piazza le parole della pittrice messicana: “Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”. In piazza Verdi, un momento artistico ha riunito un coro di cento donne, bambine e mamme, artiste della città e attiviste che hanno intonato il brano scritto da Serena Ganci, “Ninna nanna di tutti li matri”.
“La nostra è una preghiera per i fratelli della Palestina, per chi subisce forme di violenza che sono esse stesse partorite dal patriarcato – dice la cantautrice Serena Ganci -. La mia ninna nanna è un omaggio alle madri di ogni paese, ovvero a chi ama e si sente portatrice di una maternità collettiva. La vela antiviolenza è la forza collettiva. Con le voci unite in un coro”. Sempre questa mattina, gli studenti e i docenti del liceo classico Vittorio Emanuele II hanno organizzato un flash mob, con canti e striscioni esposti nella facciata e nell’atrio della scuola.
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