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BRUXELLES. Commissione Ursula due, Ursula von der Leyen ci prova ufficialmente. La presidente dell’esecutivo comunitario cerca un secondo mandato, ricevendo l’investitura del partito per restare alla testa dell’istituzione Ue dopo le elezioni europee di inizio giugno. Friedrich Merz, segretario del partito cristiano-democratico tedesco (Cdu) rompe gli indugi e conferma il sostegno del partito all’attuale presidente del collegio. Viene indicata come «spitzenkandidat», vale a dire candidato designato per la testa della Commissione. Vuol dire che se al voto del 6-9 giugno il partito popolare europeo (Ppe) dovesse risultare il più votato, il Ppe avrebbe il diritto di rivendicare per sé la presidenza della Commissione. «Sono molto grata alla Cdu per avermi proposto oggi come candidato», il commento di von der Leyen, che avvia la propria corsa. Dovrà vincere le consultazioni interne al Ppe. C’è tempo fino al 21 febbraio per depositare i nomi dei candidati designati per la guida della Commissione europea, che dovrà uscire per acclamazione al congresso che il Partito popolare europeo terrà il 6 e 7 marzo. All’interno del Ppe sembra formarsi un certo consenso attorno al nome di von der Leyen. Ha saputo gestire la non semplice crisi sanitaria prodotta dalla pandemia di Covid-19, a cui ha risposto con il programma NextGenerationEU da 750 miliardi di euro, finanziato con debito comune. E’ la prima volta nella storia dell’Ue, un risultato dunque senza precedenti. Ha deciso di sospendere il patto di stabilità e le regole di bilancio con i suoi vincoli di spesa pubblica, infrangendo tabù anche per la stessa Germania da cui von der Leyen proviene. Si è poi spesa in prima persona per venire incontro alle richieste di aiuto dell’Ucraina, raccomandando, tra le altre cose, l’avvio dei negoziati di adesione del Paese. «Ne abbiamo passate tante insieme negli ultimi cinque anni e penso che si possa dire che abbiamo ottenuto più di quanto avremmo potuto immaginare qui», confida alla platea del gruppo direttivo della Cdu, in occasione della riunione che di fatto lancia la sua nuova candidatura. «In questi cinque anni è cresciuta non solo la mia passione per l’Europa, ma ovviamente anche la mia esperienza su quanto questa Europa può ottenere per i suoi cittadini». Da qui la voglia di riprovarci.
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