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La comunicazione rassicurante scuola-famiglia sulle pagelle “Cari genitori, – si legge nel cartello esposto alla primaria Parini di Cassano Magnago (Varese) – avete ricevuto le pagelle dei vostri figli. Ricordate che tra di loro potrebbe esserci un artista che non capisce la matematica, un matematico a cui non interessa la storia, una sportiva che non ama l’inglese…”.
Così, è la conclusione, “se i giudizi non dovessero rispettare le vostre aspettative non fatevene un dramma. I vostri figli faranno ugualmente grandi cose nella vita se avrete fiducia in loro. Hanno solo bisogno di essere capiti, spronati e incoraggiati”.
A Tgcom24 il commento della dirigente “E’ un pensiero che arriva da Internet, gira da un po’ ma quest’anno, per la prima volta, le insegnanti hanno deciso di condividerlo e io ho sposato l’iniziativa – precisa Raffaella Ferrari, a capo di due istituti comprensivi del Varesotto e 2.300 alunni tra Cassano Magnago e Tradate. – Io stessa per i miei alunni mi sento un esempio positivo: si può arrivare a fare il dirigente di due istituti comprensivi senza aver preso il massimo dei voti durante la carriera scolastica. Perché, ripeto, non è il voto a fare la persona”.
“Niente drammi se i voti deludono le vostre aspettative: cari genitori, i vostri figli faranno grandi cose se avrete fiducia in loro”. E’ con un cartello a sorpresa che le maestre della scuola primaria Parini dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Varese) hanno accolto le famiglie nel giorno della consegna delle pagelle. “Ricordate – si legge ancora nel messaggio condiviso dal corpo docente da Internet – che tra di loro potrebbe esserci un artista che non capisce la matematica, un matematico a cui non interessa la storia, una sportiva che non ama l’inglese”. Genitori colpiti da queste frasi, tanto che una mamma ha inviato la foto alla redazione di VareseNews per ringraziare la scuola per l’iniziativa. E la dirigente Raffaella Ferrari a Tgcom24 commenta: “L’idea nasce per placare l’ansia e la frase trovata sul Web ci è piaciuta: bisogna capire che non è il voto a fare la persona”.
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